Fiat, anche a Marzo un flop totale che porta verso un sicuro fallimento: in tutta Italia hanno venduto la miseria di 142 Cinquescento elettriche

Flop 500e: solo 142 auto vendute. Ecco perché l’elettrico (per ricchi) non può bastare a Mirafiori
In Italia vince Tesla, che costa 95mila euro, ma i numeri sono bassissimi. Gli incentivi, intanto, slittano a maggio

di Andrea Monticone per CronacaQui
Secondo lo studio presentato al recente Freedom Mobility Forum organizzato da Stellantis, nel mondo in pratica un cittadino su quattro non è pronto a cambiare il suo modo di muoversi. Ossia: la rivoluzione elettrica ancora inseguita dai produttori non convince tutti soprattutto perché, dati alla mano, non è per tutti. Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha detto che “Dovremmo allontanarci da un pensiero dogmatico in cui un’unica soluzione va bene per tutti. Non penso che funzionerà”. Bisogna ridurre i prezzi, altrimenti la svolta green è solo una cosa per ricchi. Come dimostrano le vendite in Italia.

Vendite che, secondo i dati dell’Anfia, testimoniano il flop della Fiat 500e: soltanto 142 auto vendute a marzo. Poco più di quante se ne dovrebbero produrre in un turno normale, se non fosse che a Mirafiori c’è la cassa integrazione da settimane e durerà fino al 18 maggio. Cassa integrazione proprio per adeguare la produzione, ha detto l’azienda, alle richieste di mercato.

Soltanto una questione di prezzo? Verrebbe da pensarlo, considerando che di base la 500e costa oltre 26mila euro. Eppure, dati alla mano, la più venduta in Italia, cinque volte tanto la piccola Fiat, è un’auto dal costo notevole. E’ la Tesla Model S, prezzo di listino a partire da 95.990 euro. A marzo ne sono state immatricolate 787. Poco distante, a 608, la Tesla Model 3, a partire da 42.920 euro.

Sul podio, con 367 vetture, la Volvo Ex 30, da 35.900 euro. Subito sotto, con 309, la Smart Fortwo da 24.500 euro. Seguono la Bmw iX1, 42.700 euro e 261 esemplari venduti. Poi Audi Q4 da 59.800 euro e 259 unità immatricolate. Ancora tedeschi, con Volkswagen ID3, da 40.990 euro e Mercedes Eqa da 43.830 euro.

In coda, a parte la già citata 500e, c’è la nuova Jeep Avenger, da 34.400 euro e 155 immatricolazioni. Che però in questo caso sono considerate un successo, considerando la freschezza del modello. Per la Fiat 500e, con poco più di tre anni di vita, il segno di un invecchiamento precoce, ma inevitabile considerando l’evoluzione dei veicoli BEV.

Comunque, mettendo insieme tutte le immatricolazioni, arriviamo a 3.318 vetture in totale immatricolate in un mese, fanno 40mila all’anno, e parliamo delle prime dieci. Come si può pensare, dunque, di puntare solo su queste se l’obiettivo desiderato dal governo è di un milione di veicoli prodotti in un anno? Ministro, politici locali e sindacati vogliono che Mirafiori produca almeno 200mila veicoli all’anno: ma chi li compra? Al mercato serve una scossa, forse quella degli incentivi più volte promessi, il cui DPCM sarebbe già stato firmato e attenderebbe il vaglio della Corte dei Conti. Prima di maggio, insomma, non se ne parla.

Se invece consideriamo il mercato nella sua completezza, Fiat si prende una clamorosa rivincita, diventando il marchio più venduto in Italia con ben 17.355 vetture immatricolate a marzo 2024 (grazie alla vecchia Fiat Panda), seguito da Volkswagen con poco più di 11mila e Peugeot a circa 10mila.

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