Ristorante aperto durante il lockdown, nessun Tg ti racconta dell’assoluzione definitiva anche in Cassazione per il mitico Momi, uno dei leader dell’associazione ‘Io apro’

“Tenne aperto il ristorante per sopravvivere”. Momi El Hawi, ristoratore di Firenze che decise di tenere aperto il proprio locale nonostante i vari Dpcm e le restrizioni anti-contagio che obbligavano i vari proprietari a tenere chiuso, è stato nuovamente assolto. Dopo l’assoluzione dello scorso anno, per El Hawi arriva un’altra conferma, questa volta dalla Cassazione. Secondo la Corte, infatti, il ristoratore agì in quel modo proprio “per poter sopravvivere”.

Firenze, tenne aperto il ristorante durante il Covid, assolto ristoratore Momi El Hawi

Per Momi El Hawi arriva la parola fine. Dopo quattro anni si è chiusa la vicenda apertasi un quadriennio fa e che lo vedeva coinvolto per aver tenuto aperto il proprio ristorante nonostante le restrizioni anti-contagio. L’italo-egiziano è stato assolto anche dalla Corte di Cassazione. El Hawi, infatti, aveva tenuto aperto al pubblico il proprio ristorante di Firenze anche durante le fasi più critiche dell’emergenza Covid, violando le restrizioni anti-contagio imposte dai vari Dpcm emessi fra il marzo del 2020 e il 2021. Lo aveva riaperto per diciotto volte, togliendo ogni volta i sigilli apposti dalla polizia municipale dopo ogni chiusura.

La Corte: “Tenne aperto per sopravvivere”

Il pubblico ministero Gianni Tei aveva chiesto 6 mesi di reclusione e 300 euro di multa per ogni singola violazione (in totale 5.400 euro di multa), ma il tribunale fiorentino aveva assolto El Hawi dall’imputazione di violazione di sigilli per la “particolare tenuità del fatto e per aver agito in stato di necessità”. A quel punto il pm aveva proposto ricorso in Cassazione, ma gli ermellini lo hanno ritenuto inammissibile. “Abbiamo appreso dell’esito a noi positivo della Cassazione: ha rigettato il ricorso del pm che aveva impugnato la decisione del tribunale che a sua volta aveva assolto il mio assistito lo scorso anno – ha dichiarato al Corriere Fiorentino l’avvocato Lorenzo Nannelli, legale del ristoratore – a fronte della sua disobbedienza, Momi aveva rimosso i sigilli apposti al suo locale dalla polizia municipale durante il lockdown. Una vittoria per l’intero movimento Io Apro che aveva ravvisato nei Dpcm del governo una imposizione che avrebbe potuto rovinarli economicamente”.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

"Avete almeno capito perchè Ilaria Salis rimane in carcere?" La maestra col manganello, per i giudici ungheresi, non ha diritto agli arresti domiciliari per un semplice motivo. Ha 4 condanne sul groppone

Next Article

“E' una bomba biologica” Italia come Wuhan: l'incredibile servizio di Raffaella Regoli sui laboratori off-limits dove si coltivano i virus letali

Related Posts