Mosca, gli 007 russi: “Terroristi islamici aiutati da Kiev, pronta la rappresaglia”
Vladimir Putin non cambia idea: dietro l’attentato al Crocus City Hall di Mosca c’è la mano di Kiev. Lo afferma senza giri di parole il direttore dell’agenzia di sicurezza russa Fsb, Alexander Bortnikov, che accusa i servizi speciali ucraini di aver facilitato l’attacco terroristico di venerdì 22 marzo. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Bortnikov ha precisato che l’attentato è stato preparato da islamisti radicali ma con l’assistenza dell’Ucraina. E ci sarebbe anche un coinvolgimento di Stati Uniti e Gran Bretagna nell’attacco a Mosca.
Motivo per cui il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, è un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia. Il Cremlino, ha proseguito Bortnikov, risponderà con misure di rappresaglia all’attacco dei terroristi.
“La Russia è stata costretta a proteggere i propri interessi con mezzi militari”, ha tuonato il presidente russo Putin, nel corso di una riunione del consiglio dell’Ufficio del procuratore generale. “Il nostro Paese lotta per proteggere i suoi interessi vitali, per il diritto a uno sviluppo indipendente e sovrano“, ha aggiunto lo zar. “Sfortunatamente, i nostri avversari ci hanno costretto a difendere questi interessi con le armi, a combattere contro chi i nostri avversari hanno armato e addestrato a lottare contro la Russia”.
Attentato Mosca, servizi segreti russi: “Terroristi addestrati da Kiev, anche Usa e Gran Bretagna coinvolti nell’attacco”
Accuse incrociate e tensioni geopolitiche: il ruolo dell’Ucraina e degli altri Paesi occidentali nell’attacco di Mosca secondo l’FSB
tratto da Il Giornale d’Italia
Alexander Bortnikov, capo dell’agenzia di sicurezza russa FSB, ha intensificato le accuse riguardo all’attacco terroristico a Mosca, sostenendo che gli autori dell’attentato sarebbero stati accolti come eroi in Ucraina. Queste dichiarazioni, riportate dall’agenzia di stampa statale TASS, attribuiscono la complicità non solo all’Ucraina, ma anche ai servizi segreti occidentali e britannici nell’aiutare gli islamici radicali a organizzare l’assalto al teatro.
Bortnikov, pur non fornendo prove concrete, ha delineato una strategia di sabotaggi e atti terroristici che, secondo lui, Kiev sarebbe pronta a intraprendere per “dimostrare le proprie capacità”. Ha inoltre citato presunti piani condivisi dai servizi speciali britannici e statunitensi volti a indebolire la Russia, menzionando attacchi con droni, imbarcazioni senza equipaggio e incursioni di gruppi di sabotatori.
Il capo dell’FSB ha ribadito le precedenti affermazioni di Putin, che sosteneva che gli aggressori avessero l’intenzione di rifugiarsi in Ucraina, una teoria fermamente respinta da Kiev. Bortnikov ha concluso la sua dichiarazione con una nota provocatoria, suggerendo che gli aggressori avrebbero ricevuto un’accoglienza eroica oltre il confine ucraino.
Queste affermazioni rafforzano la narrazione del Cremlino che vede l’Ucraina non solo come un attore ostile, ma anche come un potenziale rifugio per terroristi, un punto di vista che continua ad alimentare le tensioni tra Mosca e Kiev, già intensificate dalla situazione geopolitica e dai conflitti in corso nella regione.
L’avvertimento di un imminente attacco a Mosca da parte dell’ambasciata americana, precedentemente respinto da Putin come provocatorio, assume ora un peso significativo alla luce degli eventi recenti.
La comunità internazionale si è mossa per condannare l’attacco e rafforzare la sicurezza, con gli Stati Uniti che hanno identificato l’ISIS come unico responsabile dell’attentato. In Europa, la Francia ha annunciato un incremento delle misure di sicurezza in previsione di una possibile recrudescenza delle minacce jihadiste.
L’attacco ha inoltre riacceso i timori per la sicurezza internazionale, con la Germania che ha annunciato controlli temporanei alle frontiere in vista dei Campionati Europei e la Turchia che ha condotto raid contro soggetti sospettati di appartenere all’ISIS. L’Italia ha intensificato le misure di sicurezza in vista delle vacanze di Pasqua, pur sottolineando l’assenza di rischi immediati.
Questo tragico evento sottolinea la persistente minaccia del terrorismo globale e la complessità delle dinamiche geopolitiche attuali, richiamando l’attenzione sulla necessità di una cooperazione internazionale rafforzata per contrastare il terrorismo e proteggere la sicurezza dei cittadini.
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