Condannata sedicente giornalista di Repubblica: si era permessa di definire in maniera denigratoria uno dei primi giudici che emisero sentenze contro le infami imposizioni della feccia ai tempi della pandemia

di Adalberto Gianuario per Byoblu

Le motivazioni della condanna non sono ancora state depositate e si tratta di una sentenza diĀ primo grado, ma la portata del verdetto emesso dal tribunale di Perugia ĆØ molto significativa, per non dire storica. AttribuireĀ lā€™appellativo ā€œno vaxā€Ā a un giudice del lavoro che aveva reintegrato unā€™infermiera non vaccinata ĆØ costato alla giornalista di Repubblica una condanna per diffamazione aggravata.

I fatti risalgono alĀ dicembre del 2021, il giudice del lavoroĀ Giulio Cruciani, allora in carica presso il tribunale di Velletri, aveva disposto il reintegro di unā€™infermiera non vaccinata. La notizia aveva suscitato scalpore sui media ed era stata ripresa da diverse testate nazionali. Per La Repubblica ne aveva scritto la giornalistaĀ Romina MercegaĀ in un articolo il cui titolo era:Ā ā€œLā€™infermiera senza vaccino reintegrata dal giudice No-Vax: il tribunale di Velletri diviso tra tensione e omertĆ ā€. Nel testo la giornalista dipingeva un clima di sospetto intorno alla figura del magistrato, attribuendogli ripetutamente la definizione di no-vax: ā€œnei corridoi del tribunale non si parla dā€™altro anche perchĆ© si sa cheĀ nella sezione cā€™ĆØ un unico giudice No Vax.Ā  SarĆ  Cruciani?ā€, ā€œDentro la sezione del giudice del lavoro di Velletriā€¦ ĆØ scoppiata la buferaā€¦Ā i rumors si addensanoĀ sul giudice Crucianiā€, erano alcuni dei passaggi contenuti nellā€™articolo.

In seguito alla pubblicazione, il giudice avevaĀ citato in giudizio la giornalistaĀ in base al reato di diffamazione aggravata. In sede di dibattimento,Ā Angelo Di Lorenzo, avvocato difensore del giudice, si ĆØ concentrato nel sottolineare come lā€™appellativo ā€œno-vaxā€ abbia assuntoĀ unā€™accezione pesantemente denigratoria, ecco cosa ha dichiarato a Byoblu:

ā€œEra stata proprio La Repubblica a delineareĀ lā€™identikit del ā€œno vaxā€, definendolo un soggetto ignorante, perchĆ© gli istruiti non seguirebbero leĀ teorie antiscientificheĀ e le teorie del complotto. Il no vax sarebbe dunque un ignorante con licenza diĀ scuola media inferiore, disoccupato cronico e con disagio abitativo. Questo ĆØ lā€™identikit del ā€œno vaxā€ fatto dallo stesso giornale su cui poi la giornalista ha scritto che quel giudice del tribunale del lavoro sarebbe un ā€œno vaxā€ā€.

Servirebbe unā€™enciclopedia per mettere in fila gli insulti rivolti verso i non vaccinati nel corso degli ultimi anni, ma vale la pena ricapitolarne alcuni e riassaporare il clima da Santa Inquisizione in voga in quel momento: il virologo Roberto Burioni in un tweet: ā€œPropongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno a casaĀ chiusi come sorciā€, il politico di +Europa, Giuliano Cazzola, in una trasmissione televisiva: ā€œLa Lamorgese richiami in servizioĀ Bava Beccaris, che sa come trattare questa gente, questi terroristiā€, la giornalista Selvaggia Lucarelli che per i non vaccinati auspicava ā€œun virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti aĀ una poltiglia verdastraā€, oĀ  Andrea Scanzi:ā€Mi divertirei a vederli morire come moscheā€, per non parlare delĀ  cardiologo Giuseppe Gigantino, che su Facebook: auspicava ā€œCampi di sterminioĀ per chi non si vaccinaā€ . Tanto per citare una breve rassegna dellā€™infinitoĀ florilegio di insultiĀ circolati in epoca pandemica.

Dā€™altra parte, come specificato da Di Lorenzo, era stata la stessa Repubblica a pubblicare dei ritratti denigratori dei non vaccinati. UnĀ articoloĀ del 28 agosto 2021 era intitolato: ā€œPigri, scettici, fatalisti o nemici dello Stato Chi sono i non vaccinatiā€, un altro dellā€™8 gennaio 2022: ā€œLā€™identikit del No Vax: licenza di scuola media, disoccupato e con disagio abitativoā€.

In attesa delle motivazioni, la sentenza mette un punto sullā€™uso sconsiderato di un neologismo che nel corso degli ultimi anni ha avuto la funzione diĀ emarginare, denigrare, offendereĀ coloro che esercitavano il diritto a non vaccinarsi. Ma ecco le considerazioni del presidente diĀ Avvocati LiberiĀ sul significato di questa condanna:

ā€œGli epiteti sono stati veramente inaccettabili, non solo quello di no-vax ma anche tutte le altre affermazioniĀ diffamatorie e discriminatorieĀ verso il giudice, che hanno investito la sua dimensione personale e caratteriale nonchĆ© quella funzionale perĀ lā€™accusa di parzialitĆ , che ĆØ ciĆ² che di piĆ¹ offensivo si possa dire a un giudice. Quindi ĆØ stato accusato di un orientamento ideologico attraverso il quale avrebbe datoĀ ragione a una parte processualeĀ che era come lui, che era ā€˜no-vaxā€™. In pratica si ĆØ apostrofato un giudice, un pubblico funzionario, su un quotidiano a tiratura nazionale, di essere ad esempio gay ā€“ per usare un termine volgare, frocio ā€“ perchĆ© magari aveva adottato un provvedimento a tutela del diritto di un omosessuale, oppure di essere negro o tossico perchĆ© magari aveva salvaguardato le ragioni di una persona di colore o di una persona tossicodipendente. Abbiamo in qualche modo trovato unĀ punto di arresto a una campagna mediatica che ormai ĆØ del tutto inaccettabileĀ e dilagante ma che finalmente trova un freno. Aspettiamo le motivazioni per i prossimi 60 giorni, ĆØ una sentenza di primo grado, ma la strada che ĆØ stata imboccata ĆØ certamente quella delĀ ripristino della libertĆ  di opinione, di manifestazione del pensiero e anche delle libertĆ  individuali e, in questo caso, dellā€™autonomia della magistraturaā€.

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