“Non infamate mia sorella: non era una drogata!” Malore improvviso, muore a 26 anni in discoteca e parte la gara a trovare scuse per evitare di provare a capire la vera causa del suo decesso

Vittorio Buongiorno per “il Messaggero”

Una serata passata a ridere e a scherzare con le amiche, ma è finita in tragedia. Francesca Testana, 26 anni, di Aprilia è morta nella notte tra mercoledì e giovedì all’El Paso, il pub birreria di Borgo Piave che l’estate allestisce uno spazio all’aperto, un po’ discoteca, un po’ arena per concerti. Mercoledì sera era la serata del postino, c’era tanta gente, tanti ragazzi. «Si fanno balli di gruppo – spiega la titolare – i ragazzi si stavano divertendo un mondo. Ballavano sul palco dove le altre sere si esibiscono i gruppi musicali». Era l’una di notte. All’improvviso il dramma.

IL DRAMMA Francesca si accascia sul palco. Cade a peso morto. La sorella Elisa si inginocchia, le solleva il capo, capisce la gravità della situazione e inizia a urlare, chiede aiuto. La musica si ferma, i ragazzi le fanno spazio. Restano in circolo, qualcuno si tiene la mano, qualcuno piange. Il momento è drammatico. L’addetto alla sicurezza che ha fatto il corso di primo soccorso si precipita sul palco, si ritrova accanto un giovane infermiere e un giovane medico che stavano partecipando alla serata.

La ragazza non ha polso. Immediatamente le fanno il massaggio cardiaco. Le persone trattengono il fiato. «I ragazzi, le ragazze erano impietriti. Eravamo tutti lì a pregare che si riprendesse» racconta una delle titolari dell’El Paso. «Le giuro, in 25 anni di attività mai capitata una cosa del genere», mentre lo dice le trema la voce.

Passano i minuti. Non c’è nessun miracolo. A Borgo Piave arriva un’ambulanza del 118 e un’auto medica. Anche i sanitari provano a rianimare Francesca.

Massaggio cardiaco e defibrillatore. Niente. Massaggio cardiaco e defibrillatore. Ma ancora niente.

«Hanno tentato per quaranta minuti» racconta un testimone diretto. Elisa Testana in lacrime telefona ai genitori e al marito di Francesca. La ragazza, appena 26 anni, era sposata da sei e aveva due figli piccoli. Una bimba di cinque anni e un bimbo di tre.

Lorenzo, il marito, era rimasto a casa con loro, felice che Francesca andasse a divertirsi per una sera con le amiche di sempre. La telefonata lo lascia senza fiato.

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I genitori e il marito salgono in macchina e da Aprilia, la città dove vivono, corrono sulla Pontina fino a Borgo Piave. Pregano.

Sperano. Ma al loro arrivo il cuore di Francesca non ha ripreso a battere. I sanitari del 118 si guardano, scuotono la testa. È inutile continuare. Francesca è morta.

All’El Paso, o meglio nell’arena allestita al di là della strada nell’area accanto al parco acquatico Miami Beach arrivano i carabinieri. Ascoltano il personale del locale, i ragazzi presenti, le amiche. Cercano di capire cosa sia successo. «Francesca era serena, ha riso e scherzato, non ha bevuto alcolici» assicura uno dei presenti.

L’INCHIESTA I militari informano la Procura. Il sostituto di turno, il magistrato Claudio De Lazzaro, apre un’inchiesta. Servirà una autopsia per chiarire le cause della morte. Per il medico del 118 si è trattato di un arresto cardiocircolatorio. Come purtroppo troppo spesso accade sui social e sui siti iniziano a rincorrersi ipotesi o meglio illazioni. Chi parla di droga, chi di alcol. La sorella Elisa alla fine sbotta. «Mia sorella non era né drogata, né ubriaca, è morta per un malore in un pub. Perché sì, anche se hai due figli puoi andare in discoteca».

Lo scrive in stampatello per gridare la sua rabbia contro chi si stupisce che la ragazza fosse uscita lasciando i figli a casa. «Voleva solo divertirsi con le amiche, una serata a ridere e a scherzare» racconta chi la conosceva. Lo zio ribadisce che non soffriva di cuore. A caldo la sorella ha detto ai presenti nel locale che Francesca era guarita dal Covid da meno di una settimana. C’entra con la morte? Lo chiarirà l’autopsia. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria e si trova nella camera mortuaria del cimitero di Aprilia.

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