Una nuova porcheria pronta ad invadere le nostre tavole: il riso fatto di carne. Un cibo ibrido fatto in laboratorio ovviamente con la scusa del Green

di Antonio Oliverio per IlParagone

Un menu sempre più ricco, quello che ci propone cibi alternativi per quanto – almeno per noi – disgustosi. Se già conosciamo tutti la querelle intorno alla farina di insetti e alla carne sintetica, ora dobbiamo aggiungere un’altra prelibata pietanza, che della carne “sintetica”coltivata” è la sinistra evoluzione. Dai laboratori di ricerca sudcoreani arriva, infatti, persino il “riso di manzo coltivato”: un nuovo cibo ibrido ottenuto facendo crescere le cellule di muscolo e grasso bovino sulla superficie e all’interno dei chicchi di riso, come leggiamo, con dovizia di particolari, dalla agenzia Ansa. L’innovativo cibo, se di cibo si può parlare, risulta “più proteico e grasso di quello tradizionale” e potrebbe essere un efficace strumento nelle missioni militari e spaziali e per combattere la malnutrizione, o almeno è quanto asserisce il gruppo di ricercatori della Yonsei University di Seul nello studio pubblicato sulla rivista Matter.

Come si ottiene il “riso al manzo”?

La struttura del riso, infatti, pare si adatti molto alla coltura cellulare 3D. Le cellule di muscolo e di grasso bovino sono state coltivate usando i chicchi di riso, che offrono sostegno grazie alla loro struttura porosa, come impalcatura. In aggiunta, i chicchi sono fatti di molecole che nutrono le cellule animali, facendole crescere. L’ultimo passaggio è, poi, la coltura in provetta, per dieci giorni. L’esperimento è proseguito con una cottura a vapore, che ha permesso di comprendere quali sono le reali proprietà del riso. Per facilitare il loro attecchimento, i chicchi sono stati rivestiti di gelatina di pesce, un ingrediente sicuro e commestibile. “La novità dello studio sta nel coltivare le cellule animali usando come scheletro i chicchi di riso, invece delle solite impalcature fatte con proteine di soia o noci”, ha spiegato all’Ansa il genetista Michele Morgante, docente dell’Università di Udine e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

L’immancabile risvolto “green”

Ovviamente non manca il risvolto “green”, che permette facilmente di ammantare di etica ogni più delirante follia. Il “riso al manzo” presenterebbe dei vantaggi ambientali. Per ogni 100 grammi di proteine prodotte, infatti, vengono emessi solo sei chili di anidride carbonica, contro i cinquanta nella produzione della carne bovina. Non mancano, come era facilmente prevedibile, le reazioni scettiche, se non ferocemente contrarie. Ma i ricercatori sono determinati: “Di solito otteniamo le proteine di cui abbiamo bisogno dal bestiame, ma ciò comporta il consumo di molte risorse e acqua e rilascia molti gas serra. Immagina di ottenere tutti i nutrienti che ci servono dal riso proteico coltivato in cellule – spiega il ricercatore Sohyeon Park, co-autore della ricerca – Non mi aspettavo che le cellule crescessero così bene nel riso. Ora vedo un mondo di possibilità per questo alimento ibrido a base di cereali.

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1 comment
  1. Questa ennesima porcheria e’ frutto di menti malate, nemiche dell’umanita’. Non riesco a capire come si possa concepire tale sofisticazione che chiamano alimento. E vi pagano pure per inventare simili combinazioni, vi manderei a lavorare in miniera ad estrarre il litio per le vostre batterie “green”.

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