Digitale terrestre, ci risiamo: per poter vedere i canali di regime, se non hai una televisione di ultima generazione dovrai comprare l’ennesimo decoder

La Rai ha annunciato un nuovo passaggio tecnico. A partire dal 1 settembre, infatti, i programmi della tv pubblica saranno trasmessi con lo standard Dvb-T2, completando così la transizione verso la tv digitale terrestre. A confermarlo è stato Stefano Ciccotti, direttore tecnologico di viale Mazzini: “Confermo il passaggio di un multiplex Rai al Dvb-T2 a settembre – ha detto – È stato firmato il nuovo contratto di servizio”. Attenzione, però: il passaggio potrebbe non essere indolore e alcune famiglie potrebbero trovarsi in difficoltà. Ecco cosa fare per evitare di trovarsi nei guai a partire da settembre, con il rischio di non poter più vedere i principali canali della tv pubblica.

Stando ai dati di Auditel e Censis diffusi a giugno, emerge infatti come il 64,8% delle famiglie sia adeguato alla nuova tecnologia con almeno una tv ma il 56,9% non lo sia ancora. Come sapere se il proprio apparecchio tv è compatibile? Per controllare, è sufficiente fare una ricerca nel menu principale alla voce “Sintonizzatore digitale”: se è presente la dicitura DVB-T2 HEVC/H265, allora il televisore è compatibile. Se non lo è, sarà necessario collegarlo a un decoder per il digitale terrestre DVB T2.

Niente paura, però. Almeno in una prima fase, i canali saranno mantenuti in “simulcast”, quindi visibili anche sul vecchio digitale terrestre, quello attuale. L’azienda vuole infatti dare il tempo a tutti di adeguarsi, senza forzare i tempi. Meglio, in ogni caso, iniziare a muoversi per tempo. Rientano nel novero dei canali Rai che rientreranno nello switch off quelli trasmessi nel MUX B. Ovvero 15 canali. Ecco quali:

RAI 1 HD
RAI 2 HD
RAI 3 HD
RAI 4
RAI 5
RAI Premium Hd
RAI Scuola
RAI Play
RAI Radio 2 Visual
RAI Play Sound
RAI Gulp HD
RAI Yoyo HD
RAI Storia HD
RAI Sport HD Test HEVC
RTV San Marino

Soprattutto i primi tre canali saranno centrali nella fase sperimentale, visto che sono trasmessi in simulcast e quindi fungeranno da base per comprendere quali variazioni tecniche si prospettano dal punto di vista dell’efficienza e della qualità della trasmissione.

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