“Vittime del vaccino.” Il Ministro tedesco fa mea culpa ed è costretto ad ammettere il disastro: “Ecco in quanti sono i danneggiati ufficiali”

di Antonio Oliverio per IlParagone

Esiste dunque un giudice a Berlino. Parafrasando Bertold Brecht, potremmo dire così. Sono già ben 467 cittadini tedeschi che sono stati riconosciuti come danneggiati dalla vaccinazione contro il Covid-19125 nella sola Baviera. Costoro hanno diritto a una pensione dai 164 agli 854 euro mensili, a cure mediche e forniture di ausili medici e assistenziali di vario genere. Questo su un totale di 11.827 richieste di indennizzo nei 16 Länder federali. E le pratiche sin qui esaminate sono 6230. Questi i numeri che certificano la tradizionale efficienza teutonica. Naturalmente, durante la presunta emergenza pandemica, anche in Germania le misure restrittive sono state stringenti e la campagna vaccinale capillare, ma già nel corso del 2023 il ministro della SaluteKarl Lauterbach – quantunque fosse in carica già ai tempi del Covid stesso –, riconobbe che Big Pharma dovrebbe “pagare le cure per gli effetti avversi dei vaccini” e in merito alle decisioni (del suo stesso ministero) ha parlato di “misure illegali e insensate”. Un mea culpa che, presumibilmente, non ascolteremo mai dalle voci di Conte e Speranza.

I numeri tedeschi

“Molte misure pandemiche erano prive di senso, eccessive e illegali”, scriveva il direttore di Der SpiegelAlexander Neubacher. Dunque, ci domandiamo quale sia la situazione in Italia circa il riconoscimento dei danni collaterali, al di là di casi assai sporadici quali l’unicum di cui abbiamo scritto appena ieri, con l’indennizzo a vita stabilito per una donna 36enne di Palermo, colpita da danno permanente, ovvero dalla miocardite, a seguito della tre vaccinazioni contro il coronavirus. Ebbene, la situazione in Italia è di difficile lettura, semplicemente perché mancano i dati. L’Aifa non si degna di comunicarli, scrive su La Verità Patrizia Floder Reitter: l’ultimo report sulla sorveglianza risale al dicembre 2022 e parlava di “97 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate”, affrettandosi a segnalare che nella maggior parte dei casi di effetti avversi questi fossero “classificati come non gravi (81,3% circa)”. Ma poi, andando a leggere nel dettaglio, la beffa: le reazioni “correlabili” risultano rare e si parla per lo più di febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari, disturbi gastrointestinali e disturbi vari che, per quanto fastidiosi, non corrispondono evidentemente alla realtà delle migliaia e migliaia di casi di effetti gravi e invalidanti di cui più e più volte abbiamo parlato su queste pagine, altresì denunciando l’allarmante epidemia dei cosiddetti “malori improvvisi”.

La situazione nel nostro Paese

Era il 27 gennaio del 2022 allorché l’allora presidente del Consiglio, Mario Draghi, stanziò 50 milioni di euro di fondi per i risarcimenti nell’anno 2022 e 100 milioni a decorrere dal 2023, ma i 50 milioni “basterebbero per una sessantina di danneggiati”, denuncia l’avvocato Luca Ventaloro, che da trent’anni si occupa proprio di indennizzi: “Come Coordinamento nazionale dei Giuristi per la Sanità, circa quattrocento in tutto il Paese – prosegue l’avvocato Ventaloro – abbiamo tentato di fare una stima pur approssimativa, giungendo a presumere circa ventimila”. In Francia, invece – come leggevamo ancora su  La Verità, ma nel luglio del 2023 –, già 72 persone hanno ottenuto una compensazione per danni arrecati dalla vaccinazione: principalmente miocarditi e pericarditi, ma anche problemi neurologici.

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