GIGI RIVA ABBANDONO’ IL PULLMAN DEI FESTEGGIAMENTI PER LA VITTORIA DEL MONDIALE 2006 – NELL’AUTOBIOGRAFIA DI FRANCESCO TOTTI, SCRITTA CON PAOLO CONDO’, IL CAPITANO RACCONTA LA PRESA DI POSIZIONE DI “ROMBO DI TUONO” DOPO AVER SAPUTO CHE SUL PULLMAN DIRETTO AL CIRCO MASSIMO SAREBBE SALITO UNO DI QUEI POLITICI, CHE, PRIMA DELLāINIZIO DEL MONDIALE, SI CHIEDEVA SE DOPO CALCIOPOLI NON SAREBBE STATO MEGLIO RESTARE A CASA (GIOVANNA MELANDRI, PD). “QUANDO LO HA SAPUTO, RIVA HA FATTO UNA PIAZZATA. PRESE IL SUO TROLLEY Eā¦”
Un campione assoluto, il migliore attaccante della storia della nostra Nazionale. Ć Gigi Riva, un uomo dai grandi valori e capace di grandi rinunce, pur di non scendere a compromessi.
A raccontare tempo fa un aneddoto che ha reso ancora piĆ¹ chiaro lo spessore di Rombo di Tuono, ĆØ stato Francesco Totti nel suo libro: āUn Capitanoā. Ć il 2006, la Nazionale Italiana ha appena vinto il titolo mondiale battendo in finale la Francia ai rigori, ed ĆØ appena rientrata a Roma per la grande festa. Una festa alla quale Gigi Riva rinuncia.
āDopo la vittoria del mondiale, al ritorno in Italia, il primo appuntamento ĆØ nel centro di Roma, il presidente del Consiglio Romano Prodi ci attende al palazzo del governo, in Piazza Colonnaā¦ Arriviamo alle nove, in ritardo rispetto al programma. Prodi ĆØ sceso in strada ad accoglierci, dietro di lui cāĆØ una fila di ministri, e so giĆ che a Gigi Riva sta venendo lāorticaria. I politici non gli piacciono, specie quelli che, prima dellāinizio del mondiale, rilasciavano interviste nelle quali si chiedevano se dopo Calciopoli non sarebbe stato meglio restare a casa.
Il ricevimento a Palazzo Chigi ĆØ comunque piacevole ma malgrado il clima di festa assoluta, percepisco che qualcosa non va. Chiedo a Vito se ha orecchiato niente, e lui mi dice che ci sono problemi con Riva: quando ha sentito che sul grande pullman scoperto diretto al Circo Massimo non saliranno solo la squadra e lo staff che lāha assistita al Mondiale, ma anche altri addetti federali e soprattutto qualche uomo politico, ha fatto una piazzata. Lo vedo in fondo alla sala, scuro in volto: cercano di trattenerlo, ma lui ha deciso. Scende rapidamente la scalinata interna, sbuca nella piazza accanto al pullman parcheggiato, prende il suo trolley e se ne va.
Se giĆ lo ammiravo prima, per il suo passato da campione e per quella disponibilitĆ unica a mettersi sempre dalla parte dei giocatori, adesso sento di amarlo proprio. Trovo preziosa la sua capacitĆ di non perdonare, di non lasciarsi scivolare addosso tutto come invece facciamo noi, che in quellāatmosfera di festa fingiamo per quieto vivere cosa aveva detto Tizio, cosa aveva proposto Caio e quanto ci aveva insultato Sempronio.
Gigi aveva invece chiarito di essere disposto a stringere qualche mano ma non a far salire tutti sul pullman dei vincitori. E con totale coerenza, una volta appreso che anche ci aveva osteggiato sarebbe entrato nelle foto, se ne vaā.
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