Buffonata dei 30 all’ora, Salvini dopo le parole passa ai fatti e si gioca la faccia: il sindaco rosso convocato a Roma

LO SCONTRO TRA SALVINI E LEPORE

Estratto dell’articolo di Silvia Bignami per “La Repubblica”

In teoria, il ministero dei Trasporti dovrebbe essere contento, visto che da anni incoraggia la creazione di città col limite dei 30 chilometri orari. Il progetto di Bologna, peraltro, il Mit l’ha pure finanziato. E invece no. Matteo Salvini ieri ha provato a commissariare da Roma il provvedimento che dal 16 gennaio ha fatto di Bologna la città a 30 all’ora più grande d’Italia.

Il ministro convoca a Roma il sindaco Matteo Lepore e detta: «Non è ragionevole applicare il limite su tutta la città. Costringere i bolognesi ai 30 all’ora crea un danno maggiore dei benefici». Su Instagram il vicepremier cede pure agli sfottò: «Il sindaco dice di andare ai 30 all’ora per sentire il canto degli uccellini. Il canto degli uccellini? Lasciamo lavorare chi deve lavorare, dai…».

Lepore attende un paio d’ore e poi decide di rispondere. E lo fa a tono: «È in corso una battaglia social mediatica contro Città 30 e anche contro la città di Bologna. Girano tante fake news. Alcune, ho visto, rilanciate anche dal ministro Salvini. E, come sempre, tutto il circo mediatico della destra si è scatenato.} Questo dispiace perché io sono qui a metterci la faccia e a dire la verità, non a diffondere fake news per strumentalizzare a scopi politici il mio lavoro».

Da Palazzo d’Accursio arrivano stralci del Piano di sicurezza stradale nazionale, pubblicato sul sito del Mit, che suggerisce di mettere il limite a 30, dove c’è rischio per pedoni o veicoli. Salvini capisce l’antifona e replica subito: «Mi sorprende che si citi quel piano. Quello l’ha fatto il governo Draghi», di cui il suo partito faceva parte. Lepore insiste: «Il ministero ha pagato gran parte dei marciapiedi e delle modifiche alle strade per Città 30». Poi punge: «Ci sono tante città, anche di centrodestra, che ci stanno contattando per fare altre Città 30. Perché lo fanno? Perché non hanno il supporto del ministero. Perché non basta inasprire le pene. Bisogna prendersi delle responsabilità, anche pagando in termini di consenso. Io lo faccio».

Quanto poi all’incontro che Salvini ha annunciato di voler convocare a Roma, il sindaco si dice «pronto»: «Con Salvini vorrei discutere anche di trasporto pubblico, visto che mancano 700 milioni del piano di trasporto nazionale, e serve un nuovo contratto per gli autisti. Tante città sono in difficoltà su questo». […]

GUERRA APERTA TRA IL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E IL COMUNE DI BOLOGNA

Estratto dell’articolo di Silvia Bignami per “La Repubblica”

A questo punto è guerra aperta tra il Ministero delle Infrastrutture e il Comune di Bologna. Dopo lo scontro tra Matteo Salvini e il sindaco Matteo Lepore, il Mit annuncia infatti una direttiva che punta a modificare il comma 2 dell’articolo 142 del Codice della Strada, per restringere la possibilità di creare zone 30 che siano estese ad interi centri urbani. Le zone 30 dovranno essere limitate a situazioni particolari e specifiche, non spalmate su tutta la città: questo è l’obiettivo del ministero per disapplicare di fatto la norma bolognese.

In pratica il governo prova a smontare da Roma il progetto Bologna Città 30, considerato «non ragionevole» e «ideologico» dal ministro Matteo Salvini, che lo ha attaccato frontalmente, convocando tra l’altro il primo cittadino Matteo Lepore a Roma. Un attacco frontale a una amministrazione locale che fa reagire il Pd, dai parlamentari bolognesi ai big nazionali: “Salvini vuole modificare da Roma i limiti di velocità a Bologna”. Pronta anche una interrogazione urgente per il ministro.

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