La guerra in Ucraina porterà l’Italia ai livelli della Grecia: i report dei malviventi di Goldman Sachs parlano chiaro

Goldman Sachs: ltalia e Germania porteranno l’Ue in recessione. È il costo della guerra

Nonostante l’Unione Europea stia prendendo misure fiscali per reggere la fiammata dell’energia, sostenere maggiori spese per la Difesa e l’arrivo dei profughi dall’Ucraina, il prezzo da pagare fin da subito sarà pesante

di Elena Dalmaso per Milano Finanza

Dopo due settimane e mezza dall’inizio della guerra in Ucraina e il fallimento netto delle trattative, ieri in Turchia, fra i ministri degli esteri di Kiev e Mosca, gli analisti stanno cercando di capire quale potrebbe essere l’impatto sull’economia e sui mercati. Anche perché l’inflazione resta a livelli record nei Paesi occidentali e il conflitto, con le sanzioni annesse, sta mettendo sotto stress le materie prime, da quelle agricole ai metalli fondamentali. A questo si aggiunga che ieri la Bce ha sorpreso i mercati con un tono più falco, proprio a causa del forte aumento dei prezzi, annunciando una secca accelerazione nell’uscita dal programma di sostegno pandemico che ora è previsto terminare a giugno.

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Goldman Sachs vede quattro canali principali attraverso i quali la guerra in Ucraina peserà sulla crescita europea. In primo luogo, le condizioni finanziarie si sono notevolmente inasprite negli ultimi giorni. In secondo luogo, le ricadute commerciali sono diventate più forti, dal momento che l’economia russa è in decisa contrazione (Credit Suisse ha previsto un -20% almeno nel 2022) e le società occidentali si sono ritirate da Mosca.

In terzo luogo, è probabile che il continuo aumento dei prezzi dell’energia abbia un peso molto più forte sulle famiglie di quanto inizialmente previsto. In quarto luogo, la banca d’affari americana prevede tagli alla produzione a causa di ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento energetico dalla Russia data la dipendenza dell’area euro dal petrolio e dal gas russi, in particolare in Germania e in Italia. Allo stesso tempo, gli analisti si aspettano un ulteriore sostegno fiscale che agirà per attutire gli effetti negativi della crisi.

Per gestire questa situazione complessa, sono tre le misure fiscali che l’Ue sta mettendo in campo cercando di calmierare l’aumento dei prezzi dell’energia, aumentare la spesa per la Difesa e quella per i rifugiati dall’Ucraina. È probabile, scrive Goldman Sachs, “che questa politica alzi i disavanzi pubblici di circa l’1% in Ue e dello 0,5% nel Regno Unito. Andranno a sostenere la crescita nel 2022 dello 0,4% nell’area euro, soprattutto in Germania, e dello 0,1% nel Regno Unito”. Ma questo non sarà sufficiente.

Ad oggi le attese di Goldman Sachs sono di una minore crescita nell’Eurozona per il 2022 dell’1,4%, con la conseguenza che il Pil dovrebbe portarsi dal +3,9% delle previsioni precedenti al +2,5%. Alla luce di ciò, “la crescita dell’area euro diventa negativa nel secondo trimestre, trainata dal calo del Pil in Italia e Spagna”. Nel Regno Unito, le attese sono più moderate, calano al 3,8%, dal 4,7% precedente. Ma i rischi, avvertono gli analisti “sono proiettati al ribasso a causa della potenziale ulteriore escalation del conflitto, che potrebbe comportare notevoli interruzioni dei flussi di merci, con l’Eurozona che rischia il -1,4% nel 2022 nello scenario meno favorevole”. Uno scenario che non tiene conto per ora di una guerra più ampia.

Sempre Goldman Sachs ha avvertito che questa situazione rischia di mandare in recessione anche gli Stati Uniti il prossimo anno, una possibilità che si è alzata oggi fino al 35%. Gli economisti guidati da Jan Hatzius hanno tagliato le previsioni sul pil Usa nel quarto trimestre del 2022 all’1,75% dal 2% precedente. La recessione, scrivono gli esperti, dovrebbe concretizzarsi all’inizio del 2023. Il downgrade arriva quando i prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno preso un’accelerazione a febbraio a un nuovo massimo degli ultimi 40 anni a causa delle fiammate su benzina, cibo e costi delle case, con un’inflazione destinata a salire ancora di più dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

All’inizio di questa settimana, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha spiegato che la Banca centrale degli Stati Uniti è sulla strada per aumentare i tassi questo mese e iniziare una serie di incrementi per frenare l’inflazione più alta degli ultimi decenni, anche se ha detto l’invasione della Russia da parte dell’Ucraina significa che la Fed si muoverà “con cautela”. La nuova previsione di Goldman Sachs “implica una crescita al di sotto del potenziale nel primo trimestre 2022 e secondo trimestre 2022 e sulla crescita potenziale per il 2022 in generale”, dal momento che il petrolio stabile oltre i 100 dollari e i prezzi agricoli peseranno molto sul reddito delle famiglie. 

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  1. Della loro incompetenza lo sapevamo già, sapevamo già che tutto sarebbe saltato fuori alla prima prova difficile
    Questi signori con poche chiacchiere da idioti contro i russi (solo chiacchiere perché di più non sarebbero neanche in grado di fare), in pochi giorni hanno rovinato il nostro commercio estero faticosamente e con tanti sacrifici riguadagnato, e peggio ancora così facendo hanno compromesso pure le nostre già esili capacità produttive da sempre già molto svantaggiate verso la concorrenza estera.
    Per ora se ne accorge solo il nostro portafoglio! ma se continuiamo a fare i “pagliacci” ….sarà un disastro immenso!

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