Commissione Covid, è bagarre alla Camera. Cinquestelle in prima fila per difendere la peggio feccia criminale anche questa volta

di Antonio Oliverio per IlParagone

Ci stanno provando, in tutti i modi, ad affossare la Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid-19, e segnatamente sulla pessima e fallimentare gestione della presunta emergenza pandemica. La premiata ditta Conte & Speranza, come è tristemente noto, ha affrontato la pandemia con una serie di restrizioni liberticide e politiche sanitarie oltremodo discutibili, ecco perché una certa parte politica non può permettersi che il Vaso di Pandora, che faticosamente ma oramai inesorabilmente è stato scoperchiato, venga aperto del tutto. L’approvazione è, infine, giunta, ma è stata bagarre alla commissione Affari sociali della Camera, tra le proteste delle opposizioni, a seguito della votazione sul mandato al relatore per la commissione sul Covid. Detto questo, i conti della maggioranza, evidentemente, non tornano. Ma ce ne occuperemo in seguito. Vediamo dapprima cosa ha scatenato la rabbia delle opposizioni che, in segno di protesta, hanno abbandonato i lavori.

La ripetizione del voto

La proposta, inizialmente, era stata bocciata con 11 voti a favore e altri 11 voti contrari, perché per i regolamenti parlamentari, con una votazione in pareggio, qualsiasi testo viene bocciato. Il voto è stato, poi, ripetuto con un dodicesimo membro del centrodestra appena arrivato e il documento è stato approvato: dopo quaranta minuti, riporta l’Ansa, il presidente della commissione Affari sociali ed ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci di Forza Italia, ha fatto ripetere lo scrutinio e, in questo caso, il documento è stato approvato. Ciò ha scatenato la rabbia e le proteste dei deputati di AzionePd e dell’Alleanza Verdi-Sinistra italiana. Parlano di “gravità inaudita” e di “precedente inaccettabile” Matteo Richetti ed Elena Bonetti, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo per il partito di Carlo Calenda. “Un gravissimo colpo di mano”, per i deputati Cinque stelle in commissione.

Cosa dicono (davvero) i regolamenti parlamentari

In realtà, va detto che il meccanismo cosiddetto della “controprova” è previsto dal regolamento parlamentare, come sostiene Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati. “Sul regolamento è prevista la controprova” sul voto, aggiungendo: “il fatto non sussiste perché si può comunque andare in Aula senza il mandato al relatore”. Anche per Luciano Ciocchetti, membro della commissione in quota Fratelli d’Italia, “C’è la possibilità di fare la controprova, come hanno chiesto loro tante volte di fare dall’opposizione”.

“La maggioranza ha sbagliato i calcoli”

Forse c’è stato un tentativo di fronda interna, o qualcosa del genere, poiché a livello teorico il centrodestra poteva contare non solo sui voti dei partiti che sostengono il governo, ma anche sull’appoggio esterno di Davide Faraone per Italia Viva: anche se il suo partito faceva parte dei governi Conte, Matteo Renzi è da tempo critico – magari solo per un calcolo opportunistico e utilitario, ma tant’è – con lo stesso Conte e con Speranza per la gestione della pandemia. Sulla carta, dunque, nella commissione Affari sociali della Camera, il centrodestra può contare su 17 voti (più quello di Faraone) mentre le opposizioni di Pd, M5s, Verdi-Sinistra e Azione hanno a disposizione soltanto 12 voti. Ma è pur vero che, dapprima, al voto hanno partecipato 22 deputati, equamente suddivisi tra maggioranza ed opposizione. Inoltre, ancora Tommaso Foti ha spiegato che la maggioranza ha sbagliato i calcoli perché “il vecchio gruppo unico Azione-Italia viva ora si è diviso, e qui oggi c’era il rappresentante di Azione”.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

E' grave ed ha un problema serio: la principessa Kate operata d'urgenza mette in imbarazzo i media che non possono dire cosa l'abbia colpita per davvero

Next Article

"Si faceva portare le ragazzine in Vaticano" Pietro Orlandi fa nomi e cognomi pubblicamente, puntando il dito sull'allora potentissimo cardinale Casaroli

Related Posts