I nomi dei luoghi in cui avverrà la lotteria “hot” non sono stati divulgati, anche se ci sono circa una trentina di locali nel cantone italofono. Tuttavia, la clientela, in gran parte proveniente dall’Italia, sembra essere già informata. L’utilizzo delle donne come premi è chiaramente un tentativo di rianimare un mercato che, a causa del Covid e di leggi più restrittive sulla prostituzione, ha subito un calo.
L’oggettificazione della donna
Le lotterie “hot” non sono nuove nei locali a luci rosse del Ticino. La prima è stata organizzata nel 2011 presso il Bar Oceano di Pazzallo, un sobborgo industriale di Lugano. In seguito, è diventata una caratteristica di altri locali, poiché, come riferiva il Corriere del Ticino all’epoca, nelle serate in cui vengono organizzate, i postriboli registrano in media il triplo dei frequentatori rispetto a un giorno qualunque.
Nel 2014, a seguito di un’interrogazione del gruppo socialista nel Parlamento cantonale, che definì le lotterie “hot” come «lesive della dignità delle persone», queste furono interrotte.
Ora, sembra che, almeno per la vigilia di Capodanno, il sorteggio con in palio un incontro il cui costo medio è di solito intorno ai 100 franchi, stia riprendendo.
Anche questa volta, la sinistra ha sollevato obiezioni. Amalia Mirante, docente di economia presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana di Lugano e fondatrice del movimento Avanti con Ticino & Lavoro, ha dichiarato a Repubblica come queste lotterie siano squallide, sollevando dubbi anche sulla legalità di queste pratiche: «Trovo rivoltante questa oggettificazione, questa trasformazione della donna in un oggetto, in un premio».
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