Il generale Vannacci non fa dormire la notte Giorgia Meloni: alle prossime europee se dovesse fare una sua lista, avrebbe un grande successo

VANNACCI, MA LI MORTACCI! – IL GENERALE SARÀ PURE SPARITO DALLA TV, MA I NUMERI IN CRESCITA DEL SUO LIBRO, ARRIVATO A 200MILA COPIE, FANNO TREMARE LA MELONI: UN SUO MOVIMENTO PERSONALE, SENZA SALVINI O ALEMANNO A FARGLI OMBRA, POTREBBE VALERE IL 4% ALLE EUROPEE – TRADOTTO: AVREBBE BUONE CHANCE DI SUPERARE LA SOGLIA DI SBARRAMENTO E, SOPRATTUTTO, POTREBBE TOGLIERE VOTI A FDI E ALLA LEGA – E LUI, TRA UNA QUERELA E L’ALTRA, SI PREPARA A SFORNARE UN ALTRO LIBRO

Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per “Domani”

Più si avvicinano le Europee, più il panorama politico inizia a ribollire. Sono in corso movimenti a destra della destra di Giorgia Meloni, dove in molti sono decisi a contendersi lo spazio politico dei nostalgici della vecchia Fratelli d’Italia dura e pura, che non ne hanno apprezzato la nuova veste istituzionale. Il più attivo è l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha scelto come cifra l’opposizione al governo: dal no alla guerra in Ucraina a quello alla riforma del premierato.

Non solo, però: anche la Lega si sta attivamente muovendo per lanciare un’opa ostile su questa fetta di elettorato, puntando a togliere consenso alla presidente del Consiglio. Il punto di incontro di questi due mondi ostili a Meloni ha un nome e anche un grado: il generale Roberto Vannacci. Chi lo considerava una meteora, come alcuni esponenti del governo, sembra aver sbagliato i suoi conti. Pur sparito dai palinsesti televisivi da qualche mese, il numero di copie del suo libro Il mondo al contrario ha continuato a salire fino oltre quota 200mila e lui stesso spiega con una punta d’orgoglio che «se dovessi accettare tutti gli inviti a presentarlo, avrei il calendario pieno fino alla prossima estate».

Proprio questi numeri spaventerebbero il mondo vicino a Meloni: con il suo ultimo libro la premier ha venduto “appena” 26mila copie e su questo divario viene pesato l’effetto di una possibile candidatura di Vannacci. Anche per questo il generale fa gola a molti in vista di una scadenza elettorale come quella di Bruxelles, che ha connotati particolari: collegi smisurati su cui confrontarsi e la necessità di essere molto noti per competere a livello di preferenze, spiccando tra i molti candidati.

Non a caso Vannacci è stato corteggiatissimo dalla Lega, con il vicepremier Salvini che lo ha anche pubblicamente difeso, ma anche da Alemanno […] Entrambi hanno tentato di cooptare il generale, lusingandolo con offerte politiche. Lui, però, si è sempre tenuto ben distante […]

Se davvero fosse la politica la nuova passione del generale, un sondaggio nelle mani dell’area politica a lui più affine sarebbe già pronto e lo porterebbe in una direzione ben precisa: un suo movimento personale, senza Salvini o Alemanno a fargli ombra, potrebbe valere il 4 per cento o anche qualcosa di più alle Europee. Tradotto: avrebbe buone chances di superare la soglia di sbarramento. Soprattutto, potrebbe togliere voti a FdI e alla Lega. Tuttavia, per ottenere un seggio in Europa, non basta avere un profilo molto noto e agevole accesso ai salotti televisivi dove trovare tribuna.

L’altra caratteristica essenziale, infatti, è quella di una ragionevole disponibilità economica anche solo per riuscire a organizzare una campagna elettorale in un collegio molto grande (una cifra da mettere in conto per i candidati dei partiti maggiori è di circa 250 mila euro), ma anche per raccogliere le firme necessarie in caso di corsa solitaria. Se davvero Vannacci scegliesse la strada autonoma, come qualcuno a Palazzo Chigi teme, dovrebbe trovare anche appoggi economici per sostenerne l’ambizione.

Tutta fantapolitica, almeno per ora, ma ambienti vicini al governo confermano che un eventuale esperimento Vannacci impensierisce Fratelli d’Italia ben più dei progetti di Alemanno. […]

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