Vigili del Fuoco impotenti davanti ad una Tesla che ha preso fuoco all’improvviso: il video dei pompieri in lotta con l’auto elettrica diventa virale

Un’ora e 600 litri d’acqua al minuto: tanto è stato necessario per domare le fiamme che hanno avvolto una automobile elettrica Tesla. La tragedia è stata appena sfiorata, perché il veicolo si trovava nel garage del suo proprietario, a Plano in Texas. Dunque, un episodio – l’ennesimo – di autocombustione, in passato anche con esiti fatali, di quelle auto così “green” che secondo alcuni, rappresenterebbero la mobilità del futuro e che, invece, come detto prendono fuoco da sole per via delle batterie al litio, oppure in certi casi sembrano avere vita propria, intrappolando le persone all’interno, anche in movimento. Il proprietario della Tesla ha raccontato alla stampa statunitense di aver sentito un sibilo provenire dall’auto, sulla quale era stata appena installata una nuova batteria. Poi è scoppiato l’incendio e, per fortuna, nessuno è rimasto ferito: la casa ha subito solo lievi danni dovuti al fumo. I Vigili del fuoco texani hanno coperto la Tesla in fiamme con un telone, nel tentativo di contenere l’incendio, poi hanno spostato l’auto con cura sulla strada per un migliore accesso alla batteria al litio che aveva preso fuoco. (QUI IL VIDEO)

Il problema delle batterie al litio

Proprio nei giorni scorsi Jimmy Patronis, un funzionario statale della Florida, ha lanciato l’allarme sugli incendi spontanei che stanno coinvolgendo le auto elettriche danneggiate dell’uragano Ian, come riporta la testata specializzata Motorionline. Un po’ quello che è accaduto ni Italia, nei mesi scorsi allorché dopo la terribile alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna un’auto elettrica ha preso fuoco in una concessionaria di Ravenna, tanto che era stata disposta una “quarantena” per i veicoli elettrici. Il problema, con le auto elettriche, è che una volta innescato l’incendio è molto difficile spegnerlo. Per estinguere completamente le fiamme su un’auto del genere, in media, occorrono almeno 600 litri d’acqua al minuto, come già scritto, e la stessa azienda di Elon Musk riconosce che ci possono volere anche 24 ore per domare una batteria che ha preso fuoco. “L’incendio originato da reazioni chimiche produce ossigeno – spiega Alessandro Ruvio, docente di Sistemi elettrici per la mobilità – che a sua volta aumenta ulteriormente l’incendio, permettendogli di sostenersi autonomamente. Quindi sicuramente se c’è un incendio i veicoli elettrici avranno una criticità importante”. Gli incendi delle batterie al litio bruciano a temperature estremamente elevate, possono durare giorni, e spesso si riaccendono anche quando il fuoco sembra essersi calmato.

Urge una riflessione

Urge una riflessione perché emerge, nitido, il rischio potenziale della nuova ossessione green della Unione europea, che ha previsto passaggio al full electric dal 2035, sancendo l’eliminazione della produzione e della vendita di auto a motore termico (a benzina e gasolio); altresì è ancora più chiaro perché Volkswagen abbia deciso di abbandonare la produzione di auto elettriche e perché lo stesso ex Ceo della ToyotaAkio Toyoda, le abbia aspramente contestate.

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