L’uomo che tiene l’Occidente per le palle: avete notato che nessuno osa condannare e nemmeno citare il potentissimo emiro del Qatar? La spiegazione la fornisce il mitico Domenico Quirico

QATAR, LO STATO CANAGLIA CHE RIESCE A COMPRARE IL SILENZIO DELL’OCCIDENTE – DOMENICO QUIRICO: “L’EMIRO AL THANI RICEVE BLINKEN E DÀ OSPITALITÀ AI LEADER JIHADISTI PALESTINESI, E’ IL BURATTINAIO DI HAMAS E FINANZIA IL GENERALE HAFTAR IN LIBIA – PARLA CON I TALEBANI, AL SISI, I SAUDITI, KHAMENEI, ERDOGAN, BIDEN E ABU MAZEN, SPONSORIZZA IL PARIS SAINT GERMAIN E I FRATELLI MUSULMANI – CI VENDE IL GAS E LO SCANDALO CHE SCUOTE IL PARLAMENTO EUROPEO SI CHIAMA “QATARGATE” – L’EX PRESIDENTE FRANCESE SARKOZY FINISCE NEI GUAI PER I FONDI NERI DELLA SUA CAMPAGNA ELETTORALE E DIETRO SPUNTA IL QATAR E POI I MONDIALI DI CALCIO E UNA MONTAGNA DI SOLDI…”

Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”

Il Qatar è […] una scaglia di sabbia nel Golfo diventato un avamposto della globalizzazione, una boa del business e della diplomazia più spericolata, dalle tende nel deserto alla skyline a cinque stelle, dal cammello ai bolidi di Formula uno […] E se tutta questa sciccheria che ci incanta e ci assomiglia celasse un emirato canaglia che ha fatto da salvadanaio al grande assalto islamista al ventunesimo secolo? […]

[…] il petrol emiro è diventato la più concreta speranza per i duecento ostaggi di Hamas di tornare a casa, forse l’unica, e per questo riceve i complimenti della Casa Bianca. Un uomo che regna e governa su appena undicimila chilometri quadrati e due milioni di sudditi riceve, in stretta successione, il segretario di Stato americano Blinken che gli fa le fusa nella sua tenda di grattacieli; e il giorno dopo a Doha stende il tappeto rosso per il ministro degli Esteri iraniano, accusato di essere il burattinaio che manovra le leve di Hamas, e non è certo, il loro, un colloquio travaglioso.

Offre ospitalità immobiliare agli uffici “politici” dei jihadisti palestinesi, oltre ad esserne lo sportello bancario, e nello stesso tempo mantiene rapporti affatto segreti con Israele. E soprattutto, e qui l’equilibrismo sfiora la perfezione, è stato accusato, da vicini assai poco amichevoli (volevano invaderlo) come Arabia Saudita ed Emirati, di essere il generoso borsellino di sigle che distillano terrore e delitti, ovvero al Qaeda e Isis, nientemeno. E lui, l’emiro […] scivola via sempre senza danni. Anzi sta seduto e riverito nei consigli di amministrazione dei giganti economici del pianeta.

[…] è l’indirizzo preferito degli americani per tutte le mediazioni impossibili con il Male contemporaneo, dall’Afghanistan ad Hamas. […] Ovunque ti volgi in questi tempi travagliati, dove c’è una crisi in corso, spunta Tamin ben Hamad al-Thani. In libia non c’è rammendo ai cocci della guerra civile ? Il Qatar tiene in piedi lo sgangherato napoleone di Bengasi, il generale Haftar, dopo aver corroborato le milizie islamiste di Benhadi.

Chi è in grado di parlare con i pestiferi talebani e far loro ritrovare le chiavi per riportare Kabul indietro di ventanni? Ma l’emiro […] La Palestina è in fiamme, si rischia una altro capitolo della Terza guerra mondiale: chi può parlar con tutti, terroristi israeliani ayatollah e la Casa Bianca, chi può telefonare ad Al Sisi, al principe saudita, a Khamenei, a Erdogan, a Biden e Abu Mazen?

Ma lui l’emiro, che sponsorizza il Paris Saint Germain e i Fratelli musulmani, […] Scoppia la guerra in Ucraina, l’Europa manca di gas? […] il disponibile Qatar è pronto ad aiutarci, in cambio di influenza e di un piccolo sovrapprezzo. Chi altro è riuscito a portare al potere Hamas a Gaza con il consenso dello stesso Israele che credeva di indebolire gli altri palestinesi? […] Lo scandalo che scuote il parlamento europeo si chiama “qatargate”.

L’ex presidente francese Sarkozy finisce nei guai per i fondi neri della sua campagna elettorale? Dietro ovviamente spunta il Qatar. I mondiali di calcio: un successone! Eppure, dietro, immancabili, traffici, accuse, ombre, lavoratori schiavi… Ovviamente tutto finisce in niente. Soldi soldi sempre soldi… Ecco qua il lievito con cui l’astuto emiro ci avvolge e travolge. E pensare che tutto è iniziato con un golpe dinastico, e una abdicazione: perché il padre dell’attuale emiro, si dice, temeva la replica della congiura.

E soprattutto con una intuizione geniale, creare al Jazeera, una televisione che è diventata il suo esercito, la sua diplomazia, esplicita e segreta. Gli undicimila chilometri di superficie nel tempo dell’impero delle immagini sono diventati grandi come l’intero pianeta. Con le telecamere e le troupe il Qatar ha guidato le primavere arabe e la guerra civile siriana. E oggi ci racconta, la sola in diretta, il dramma di Gaza. […]

il jihadismo rivoluzionario e terrorista si è riempito le tasche e l’arsenale attingendo a questa grande banca anonima che è servita a tenere nell’ombra gli Stati, gli emiri, i monarchi che si compravano così la tolleranza dei fanatici con il mitra o estendevano la loro influenza. Molti sospetti sono caduti ad esempio su “qatar charity” che è stata accusata di essere il finanziatore di al Nusra , la versione siriana di al Qaeda. Chi ha agito da mediatore per la liberazione di ostaggi degli islamisti siriani? “Qatar charity”.

Il Qatar ha il segreto per sedurre noi occidentali: i vantaggi economici […] Per l’emiro il mondo è un universo acquistabile, un linguaggio che comprendiamo benissimo. Che cosa ci intenerisce, nel pestifero mondo islamico tra sopravvivenze feudali e profeti di palingenesi feroci, più di un Paese gestito paternamente come una azienda internazionale? […]

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