di Tommaso Croco per IlParagone
La Marina americana ha inviato un secondo gruppo d’attacco di portaerei nel Mediterraneo orientale, che avrà il compito di fungere da deterrente mentre Washington cerca di garantire che il conflitto tra Israele e Hamas non si espanda in uno scontro regionale più ampio. Le nuove forze si aggiungeranno al gruppo USS Gerald R. Ford inviato in precedenza, portando il numero totale di navi da guerra americane assegnate a 10. Circa 12.000 membri del personale sono ora schierati o in rotta verso le acque al largo di Israele, in un rapido rafforzamento della presenza militare statunitense.
Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha dichiarato di aver ordinato alla portaerei USS Dwight D. Eisenhower e a tre navi di scorta di iniziare a spostarsi nel Mediterraneo orientale. Il gruppo comprende nove squadroni di aerei e fa parte di “uno sforzo per scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di ampliare questa guerra in seguito all’attacco di Hamas a Israele”.
La notizia ha fatto seguito all’ordine dato da Austin l’8 ottobre, un giorno dopo l’attacco di Hamas, di inviare nella regione la portaerei più nuova e più avanzata della Marina americana, la USS Gerald R. Ford, e cinque navi di scorta. Le navi da guerra statunitensi non sono destinate a unirsi ai combattimenti a Gaza o a prendere parte alle operazioni israeliane, ma a proiettare la forza militare nella regione.
“Non possiamo escludere che l’Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo”, ha detto Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden, al programma “Face the Nation” della CBS. “Dobbiamo prepararci per ogni possibile eventualità. Questo è parte di ciò che ha motivato lo spostamento di questi beni da parte del presidente, per inviare quel chiaro messaggio di deterrenza per chiarire che questa guerra non dovrebbe intensificarsi”.
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