Giorgia Meloni e l’ennesima promessa disattesa: si riempie la bocca con le parole donna e famiglia, aumenta l’iva sui prodotti intimi e per l’infanzia

Tampon tax e Infant tax, proteste sui social contro Meloni per il raddoppio dell’Iva: “Vergognoso, meno male che dovevi aiutare madri e famiglie”
Un coro di dissenso su Facebook: «Sono questi gli incentivi per chi ha figli?». L’Adiconsum: «Siamo alle comiche». Adoc: «Brutta notizia per un Paese in cui la natalità è un grave problema per il futuro»

di CRISTINA BENENATI per La Stampa

«Ma come? Sono una donna… sono una madre e poi aumenta l’iva sui prodotti per l’infanzia e gli assorbenti? Se è uno scherzo, è di cattivo gusto. Vergogna!». È solo uno dei migliaia di commenti piovuti, anzi tuonati sui social dopo l’annuncio del governo Meloni di aumentare dal 5 al 10% l’iva su latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione di bimbi, per assorbenti, tamponi e coppette mestruali.

«Ma questo non era il governo che parla di natalità, di necessità di fare figli? Con quali misure pensano di incentivare le nascite? Eppure durante la campagna elettorale per le politiche del 2022, nel programma elettorale la destra aveva inserito la “riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti e servizi per l’infanzia”», fanno notare su Facebook gruppi di genitori con bimbi piccoli.

«Si tratta di scelte di civiltà, ma forse questo esecutivo guidato proprio da una donna è impegnato nel rendere più difficile e complicata la vita delle donne e delle famiglie».

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, esprime così il suo dissenso su tutta la linea. «Con l’aumento di Iva sui prodotti dell’infanzia e la tampon tax, siamo alle comiche. Al di là del fatto che il provvedimento è stato un flop, visto che i commercianti non hanno traslato la riduzione dell’Iva sul prezzo finale, è chiaro che ora invece il rialzo dell’Iva farà aumentare i prezzi».

La presidente di Adoc nazionale, Anna Rea: «Una brutta notizia per un Paese in cui la natalità è un grave problema per il futuro. In un quadro economico per le famiglie già disastrato dal caro vita, crescere i figli costa: solo per l’acquisto dei pannolini, le famiglie spendono mediamente in un anno 726 euro l’anno a figlio. Per gli alimenti per bambini si sono registrati nel corso del 2023 aumenti del 15,2%. Occorre calmierare tutti i prezzi dei prodotti per l’infanzia e la cura monitorando a livello territoriale con le strutture che noi stessi consumatori abbiamo proposto da tempo e dotando di potere di intervento il Garante dei prezzi», conclude.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Con tutti i problemi che abbiamo arriva il Rettore fenomeno che pretende di abolire il Natale e gli auguri di buone feste

Next Article

Vittorio Sgarbi, la polemica sui suoi compensi rischia di fargli perdere la poltorna: Giorgia Meloni ha annunciato di voler fare una verifica sui fatti

Related Posts