Paura per l’inviata di Mario Giordano: aggredita violentemente fuori dalla moschea francese di Roubaix da un gruppo di sedicenti fedeli

Inviata aggredita, choc durante la trasmissione Mediaset. Il nome della giornalista è quello di Eugenia Fiore, inviata Mediaset. Eugenia era in compagnia del cameran per effettuare un servizio dalla Francia per conto della trasmissione Fuori dal Coro con alla guida del timone Mario Giordano. L’inviata e la cameraman si trovavano in moschea a Roubaix, quando improvvisamente si è scatenata l’aggressione.

Eugenia Fiore aggredita durante un servizio per il programma Mediaset. Accade anche questo mentre si lavora in presa diretta. La notizia dell’aggressione è stata diffusa su Il Giornale dove si apprende che l’inviata e il cameraman “all’uscita dalla preghiera nella moschea As-Sounna, in rue de Tourcoing, sono stati prima avvicinati, poi accerchiati e infine aggrediti da un gruppo di uomini provenienti dalla moschea”.

Eugenia Fiore aggredita durante un servizio per il programma Mediaset. Il racconto choc: “Ho provato a scappare ma…”

Il racconto della giornalista inviata per Fuori dal Coro riportato sulla testata giornalistica: “Mi hanno afferrata, buttata a terra e hanno iniziato a colpirmi”, e ancora: “Mi hanno buttata per terra come se fossi un animale ma gli animali sono loro. Pensavo che essendo una donna non mi avrebbero aggredito così brutalmente, invece è successo lo stesso, è una sensazione che non ho mai provato in vita mia”.

E ancora: “Eravamo davanti alla moschea per fare alcune riprese continua la Fiore , c’erano tanti bambini con famiglie perché qui viene organizzata anche una scuola coranica. Era una situazione tranquilla quando d’improvviso si è avvicinato a noi un uomo, poi due e in breve siamo stati circondati. Abbiamo provato a parlare ma non è servito a nulla. Allora ho provato a scappare ma mi hanno inseguita gettandomi a terra, dandomi dei calci e rubandoci la telecamerina Osmo con cui avevamo fatto le riprese”, racconta Eugenia.

Come riportato su Il Giornale, l’inviata nel corso del racconto è apparsa anora visibilmente provata dai fatti: “In caserma la polizia ci ha detto che è una moschea tenuta sotto controllo per problemi di radicalismo. I poliziotti ci hanno spiegato che se avessi avuto l’hijab non mi sarebbe successo nulla ma quelle persone considerano parte della città una zona loro, noi non sapevamo fosse un ghetto e siamo rimasti sconvolti di come la situazione sia degenerata dal nulla. Non eravamo dentro la moschea a fare le riprese ma in una strada pubblica”.

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