Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato le recenti tensioni tra Israele e Hamas e le dichiarazioni di Roberto Saviano. “Allora ragazzi, due cose per cominciare”, ha esordito il conduttore. “La prima: come si fa a paragonare i morti civili, i morti civili israeliani, dei raid di Hamas, con quelli di Gaza? Qualcuno fa il conto: ‘gli israeliani hanno ammazzato più persone’. Ma come si fa a paragonare queste due cose? Detto sempre che i morti sono morti, ma questo va da sé, i primi sono cercati scientificamente da Hamas, banda di terroristi, scientificamente, scientificamente tagliano la gola, puntano ai civili per creare terrore. I secondi sono evidentemente danni collaterali di bombardamenti, oppure sono lì perché li mettono lì a Gaza, accanto ai depositi di armi, accanto ai missili. Lo fanno apposta perché vivono di terrore, sono gruppi terroristi totalitari paramilitari che vivono del terrore della popolazione. Più morti civili, più forti sono loro. Come cazzo si fa a paragonare, a mettere sullo stesso piano due cose completamente diverse?”
Successivamente, Cruciani ha riportato le parole di Roberto Saviano, recentemente condannato per diffamazione alla pena di 1000 euro, che ha dichiarato di voler lasciare l’Italia. “Seconda cosa, finalmente una notizia che sconvolge il Paese, oltre a tutte quelle che abbiamo, ma una notizia che davvero sconvolge. Le borse sono in subbuglio, Hamas è veramente preoccupata perché potrebbe trasferirsi a Gaza, non sia mai. Il Mossad è in allerta. La notizia è questa, attenzione, ripeto, attenzione alle borse, soprattutto quella americana. Roberto Saviano, da poco condannato per diffamazione alla pena di 1000 euro, afferma: ‘forse vado via dall’Italia, è un governo profondamente ostile al dissenso’.Ripeto, le borse sono in subbuglio.”
Subito dopo, Cruciani ha precisato il suo pensiero: in Italia tutto vi sarebbe tranne che un rischio autoritario, visto che Saviano è stato condannato ad appena mille euro di multa per aver detto “bastarda” a una leader politica. Se questa la chiami repressione…
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