Scenario inquietante. Meloni e governo a rischio golpe se i padroni della finanza faranno arrivare lo spread sopra la soglia di 250

1. Mentre Meloni e Salvini sono più impegnati a farsi i dispetti che a governare, gli analisti finanziari americani hanno segnato il punto di svolta: se lo spread, lo scarto tra btp-bund, arriva a 250 punti, partirà una colossale vendita di titoli italiani

2. Le banche d’affari, gli investitori e le borse sono in allerta, con i nervi a fior di pelle per la guerra Russo-Ucraina, gli Stati Uniti entrati in una turbolenta campagna presidenziale, l’Unione europea che sta mostrando il suo vuoto di autorità interno e la debolezza ai confini (Ungheria e Polonia). In tale scenario, è riesploso il conflitto tra israeliani e palestinesi di Hamas, con la partecipazione dell’intelligence di Iran, Russia, Cina e il fallimento del Mossad israeliano che non ha previsto l’attacco
3. E quando arrivano i tempi duri, i mercati scaricano i paesi più deboli. Come l’Italia…

DAGOREPORT di dagospia.com

Il denaro non dorme mai. Ma si innervosisce quando il quadro politico internazionale rischia di minare le fondamenta del mondo finanziario. Dal febbraio 2022, la guerra russo-ucraina sta mettendo scompiglio all’ordine mondiale del secondo dopoguerra.

Aggiungere i rapporti tra Stati Uniti e Cina per la leadership del potere geopolitico, gli Stati Uniti entrati in una turbolenta campagna presidenziale che vede in campo un truffatore populista (Trump) e un ottuagenario che inciampa pure quando dorme (Biden), l’Unione Europea che sta mostrando il suo vuoto di autorità interno e la debolezza ai confini (Ungheria e Polonia).

In tale scenario, con Putin che ripete incessantemente che quella della Russia è “una guerra santa contro l’Occidente per la sua sovranità”, e proprio mentre è in corso il processo di pace tra Israele e Arabia Saudita, è riesploso il conflitto tra israeliani e palestinesi di Hamas.

Un attacco violentissimo che non si improvvisa a colazione, che ha probabilmente alle spalle l’intelligence di Iran, Cina, Russia, e che segna il fallimento del Mossad, il servizio segreto israeliano tra i più potenti del mondo, che non ha previsto l’offensiva di Hamas.

Ecco perché le banche d’affari, gli investitori e le Borse sono in allerta, con i nervi a fior di pelle. E quando arrivano i tempi duri, i mercati scaricano i paesi più deboli. Come l’Italia. Gli analisti finanziari americani hanno segnato il punto di svolta: se lo spread, lo scarto tra Btp-Bund, arriva a 250 punti, partirà una colossale vendita di titoli italiani.

Mentre Meloni e Salvini sono più impegnati a farsi i dispetti che a governare, i mercati sono alla finestra aspettando le scadenze autunnali sui giudizi delle agenzie di rating. La prima a esprimersi il 20 ottobre sarà Standard and Poor’s. Una settimana dopo, il 27, toccherà a Dbrs, il 10 novembre sarà il turno di Fitch, il 17 di Moody’s.

Per quest’ultima, che è la più autorevole, il debito italiano è giudicato a “Baa3 con prospettive negative” e già ad aprile l’agenzia scriveva che l’Italia è l’unico Paese a rischiare di perdere il livello “investment grade”, l’anticamera di guai grossi sui mercati.

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