Ci mancava solo Sergio Cofferati per finire l’elenco dei peggio parassiti iscritti al PD: l’essere indegno lo ha annunciato in pompa magna, facendo bagnare la pennivendola del Corriere

L’ex sindaco di Bologna e segretario storico della Cgil ha preso la tessera al circolo Portoria di Genova: «La stagione del renzismo è definitivamente finita»

di Federica Nannetti per Corriere.it

Dopo otto anni dall’uscita dal Partito Democratico, in piena stagione renziana, l’ex sindaco di Bologna e sindacalista, Sergio Cofferati, ha ripreso la tessera del partito al circolo Portoria di Genova.

«Voglio dare una mano a Schlein»

«Ho deciso di iscrivermi di nuovo al Pd perché condivido l’orientamento che il partito ha preso dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria – ha detto in un’intervista rilasciata a La Stampa a distanza di un giorno dalla nuova iscrizione –. Penso sia giusto dare una mano: la stagione del renzismo è definitivamente finita». Dopo la fuoriuscita dal Pd ligure di 31 esponenti, dunque, la segretaria ha incassato un importante riconoscimento del suo operato, ma anche il ritorno di una figura fondamentale nella nascita e nella vita passata del Pd stesso.

Un ritorno dopo otto anni

L’ex sindaco di Bologna, europarlamentare ed ex segretario della Cgil, infatti, se n’è andato nel 2015, in disaccordo con la linea di Matteo Renzi e a causa delle polemiche successive alle primarie per il candidato presidente della Regione Liguria contro Raffaella Paita, ora in Italia Viva.
Già da qualche tempo, in realtà, Cofferati ha ripreso i contatti con i vertici provinciali, fino al ritorno dell’altro giorno al circolo ormai di casa: «Penso sia giusto aiutare il partito, non chiedo incarichi ma credo di dover dare una mano a chi deve guidarlo – ha poi aggiunto –, mettendo a disposizione le mie competenze e le esperienze che ho accumulato nel tempo».

Temi economici e diritti

La ragione della decisione, come anticipato, è legata alla condivisione della linea intrapresa dal partito con alla guida Schlein, linea riconosciuta progressista. Una caratteristica, questa, che dal suo punto di vista può essere assolutamente un punto di forza. Anche perché, è il parere di Cofferati, su alcuni temi, come quelli economici e dei diritti, è necessario avere le idee chiare e nette. Temi sui quali, insieme al tema Europa, è fondamentale focalizzarsi. «Se qualcuno nel partito oggi approva il jobs act – ha continuato Cofferati –, deve spiegare qual è il contenuto riformista di quella brutta legge» Tra i primi a dargli il benvenuto su Twitter è stato Arturo Scotto: «Una notizia importante. Significa che lo spazio per le battaglie sul lavoro e sui diritti si allarga e coinvolge personalità storiche della sinistra e del sindacato».

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