Opposizione totalmente allo sbando: Schlein attacca Conte, poi arriva Bonaccini e va contro gli altri due

I nuovi Cpr spaccano l’opposizione. Conte contro Schlein: “Il Pd sbaglia”
Il niet di Giani e Bonaccini, sì di Emiliano. Piantedosi: una struttura a Ventimiglia

Bonaccini: “Il decreto? Parole al vento come a Cutro. L’asse con Vox non aiuta un accordo con l’Ue”
Il governatore dell’Emilia: «Conte? Siamo diversi, lui ha firmato i decreti Salvini, noi li abbiamo combattuti. Dei Cpr ora non se ne parla, siamo pronti a fare la nostra parte ma con un piano serio e strumenti efficaci».

L’obiettivo del governo è moltiplicare il numero dei Centri per i Rimpatri portandoli ad almeno uno per ogni regione. Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo le Regioni. Sì, perché al di là delle dichiarazioni di intenti, l’accoglienza ha un prezzo politico ed economico. E nessuno vuole attirare su di sé malumori e proteste. Il «not in my backyard», insomma, è dietro l’angolo.

Indecisioni e divisioni si concentrano sopratutto nel campo del centrosinistra. Il primo a far capire che potrebbe far scattare il semaforo rosso è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. «Non darò l’ok a nessun Cpr in Toscana». Dalla Toscana all’Emilia Romagna la musica cambia relativamente. Stefano Bonaccini si muove sul filo della prudenza. «Cpr in Emilia-Romagna? Parole vuote e al vento». Nel corso della giornata una telefonata con il ministro dell’Interno ne ammorbidisce le posizioni. «Piantedosi l’ho conosciuto e lo ricordo come un ottimo prefetto di Bologna, da parte mia c’è solo volontà di collaborazione. Siamo preoccupati perché c’è un arrivo consistente di migranti tutte le settimane». Chi si dice disponibile a condividere l’onere è la Puglia. «Io delle politiche migratorie penso, come tutti gli italiani, che siano un disastro» dice Michele Emiliano «però se il governo ha bisogno della Puglia bussa, chiede e la Puglia è a disposizione». Peraltro nel campo largo del centrosinistra si apre anche un fronte con i Cinquestelle visto Giuseppe Conte, in visita a Lampedusa, si smarca: «Il Pd è per l’accoglienza indiscriminata. Non è possibile. Come non è possibile il blocco navale». Un attacco cui ribatte in tv Elly Schlein: «Conte non ha letto le proposte del Pd sull’immigrazione. Aspettiamo le sue». «Siamo in campagna elettorale».

Nel centrodestra il confronto è aperto. Se Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia porta l’esempio del Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo – «funziona molto bene» – il veneto Luca Zaia nutre seri dubbi sulla reale capacità dei Cpr di mandare a casa gli illegali. Giovanni Toti invita tutti alla solidarietà: «Chiunque pensi di tirarsi indietro o di trovare soluzioni miracolistiche sbaglia, da destra e da sinistra». Una posizione simile a quella di Roberto Occhiuto. «Non si può scaricare l’onere sui soli territori di frontiera».

Il Viminale, comunque, ricorda che la norma attuale, approvata da un governo di centrosinistra, prevede di procedere una volta sentite’ le Regioni. Niente strappi, ma neppure veti immotivati insomma. Altro elemento storico: l’introduzione dei cpr è avvenuta con il centrosinistra e con la legge Turco-Napolitano. Inoltre i cpr sono richiesti dalla stessa Ue. Piantedosi, ospite di Cinque minuti, ha annunciato la realizzazione di una struttura a Ventimiglia. «Noi – ha detto il ministro dell’Interno – collaboriamo per il controllo della frontiera interna con la Francia ed è uno di quei luoghi a cui stiamo dedicando attenzione per la realizzazione delle strutture per contenere il fenomeno».

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  1. Avrei un’idea. Nei centri di detenzione mettiamo tutti gli italiani che non votano dalla parte dei giusti e degli intelligenti. Insomma, i fascisti di merda. Tanto giorgina la rossa rimarrebbe fuori.

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