Myrta Merlino e la sceneggiata sulla strage del treno: l’ex signora Arcuri ha scoperto solo oggi che molti lavori veri sono rischiosi e pericolosi

Myrta Merlino furiosa a Pomeriggio Cinque: “Mi manda ai matti”. La nuova padrona di casa del programma di Canale 5 in questi ultimi giorni sta facendo molto parlare di sé dopo aver “soffiato” (anche se lei c’entra poco e niente col cambio) il posto a Barbara D’Urso. Si parlava della strage di Brandizzo, dove un treno ha falciato ad alta velocità degli operai sulla rotaia.

Proprio parlando di ciò, Myrta Merlino ha mandato in onda un servizio in cui un amico ed ex collega di Kevin, il giovane morto nell’incidente ferroviario, ha fatto delle rivelazioni choc: “Ho parlato diverse volte con i titolari e mi dicevano che il lavoro era questo e il rischio pure… Tutti avevano paura di lavorare lì…”. L’uomo ha quindi fatto sapere a Myrta Merlino che tutti erano consapevoli, probabilmente, che c’era un determinato fattore di rischio a lavorare in quella circostanza.

Il ragazzo ha poi continuato a raccontare: “Io ho lavorato 2 anni e mezzo per loro, e l’interruzione non c’era mai…”. A questo punto Myrta Merlino interrompe il servizio e decide di dire la sua, perdendo un po’ la pazienza: “Scusate, ma davvero sono rimasta senza parole…”. La donna quindi si sfoga in diretta televisiva e dice: “Credo che l’idea che la morte possa essere un rischio del mestiere a me onestamente manda ai matti, completamente ai matti…”.

Poco dopo, la padrona di casa di Pomeriggio Cinque ha continuato dicendo: “Ma di cosa parliamo? Io lo penso da stamattina… Ma com’è possibile che in Italia non cambia mai niente? Diciamo sempre mai più e poi risuccede tale e quale…”, facendo intendere che chi ti fa lavorare abbia il dovere di garantire la sicurezza.

Tutti d’accordo in studio con Myrta Merlino. Anche Tommaso Cerno, che ha dichiarato di credere che il tema legato alle violazioni della sicurezza nel lavoro sia molto più comune di quanto si pensi: “Ci sono pericoli nei cantieri, nelle impalcature, nei binari…Noi lo raccontiamo quando è troppo tardi…Noi siamo il Paese che cade dal pero ogni volta che succedono certe cose…”.

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