“Ero intrappolato sotto al sole, credevo di morire” L’auto elettrica finisce la batteria, il proprietario rimane intrappolato all’interno: senza corrente non gli lascia nemmeno aprire la portiera

di Antonio Oliverio per IlParagone

Siamo sicuri che Rick Maggison, 73nne dell’Arizona, non metterà più piede in un’automobile elettrica, quantunque ne possieda una: perché è proprio all’interno della propria Tesla elettrica modello Y che ha vissuto la disavventura che stiamo per raccontarvi. Dapprima ricordiamo che l’Arizona è uno degli Stati più caldi, ora immaginate di passare, sotto il sole cocente del mattino, 20 minuti abbondanti imprigionato in un’auto dalla quale è impossibile uscire.

Ebbene, è precisamente ciò che è accaduto al signor Maggison. Il 73enne non poteva aprire la sua vettura in quanto la batteria agli ioni di litio da 12 volt, con la quale si aprono portiere e finestrini, si era scaricata completamente. Quando è accaduto il fatto, negli ultimi giorni di luglio, la temperatura a Peoria, sobborgo di Phoenix, sfiorava i 40 gradi. l’uomo era in garage quando la carica si è esaurita, restando completamente chiuso nell’abitacolo e non riuscendo ad aprire porte o finestrini. Ecco il racconto, sconsigliato a chi soffra di claustrofobia, che ritroviamo su Il Giornale d’Italia: “Non riuscivo ad aprire le porte. Non potevo abbassare i finestrini. Il computer era morto, quindi non ho potuto aprire il vano portaoggetti. Non sono riuscito ad aprire niente”.

L’angosciante racconto

Infine, è riuscito dopo un po’ a chiamare la sorella che ha chiesto aiuto ai vicini. Alla fine, si è reso necessario rompere il finestrino dal lato passeggero per permettere a Rick Maggison di uscire. A originare il blackout è stata una batteria separata da 12 volt presente nell’auto che alimenta tutto quanto si trova all’interno dell’abitacolo, comprese porte, display del computer e finestrini. “È essenzialmente un computer su ruote che funziona a batteria – nelle parole di Norma Hubele, esperta di sicurezza automobilistica, contattata dai media statunitensi –

Se quella batteria non è affidabile o se per qualche motivo il consumatore non è a conoscenza di come risolvere un problema con la batteria, allora possono verificarsi seri problemi di sicurezza”. Ora, non è questo il caso di riportare il lungo elenco, ma basti ricordare i tantissimi episodi di autocombustione delle batterie delle auto elettriche, e persino delle Biciclette elettriche; occorre ricordare il terribile rogo sulla nave Fremantle Highway che trasportava questo tipo di veicoli, di cui nessuno parla più, forse perché – anche se non è noto a molti – le risorse ed il tempo necessari a spegnere i roghi partiti dalle batterie di questi veicoli sono molto più alti, tanto che ci vogliono 24 ore per spegnere un rogo, ed il doppio della quantità di acqua usata, rispetto ad analoghe combustioni di motori endotermici.

Tendenza green, tra moda e dogma

Questa moda Green, il nuovo dogma della sostenibilità urta palesemente con l’enorme danno ambientale causato dal rogo sulla nave. Oppure, se si è “fortunati”, si può restare intrappolati per 20 minuti, con 40 gradi di temperatura, dentro uno di questi veicoli.

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