I filtri nasali per bambini nell’indagine su Renato Brunetta per falso e finanziamento illecito. L’ex ministro del governo Draghi, oggi presidente del Cnel, è sotto inchiesta per il passaggio di proprietà di un’azienda sanitaria. E, scrive oggi La Verità, dalle carte emerge un gruppo interno ai ministeri che tentava di imporre questi «tappi». L’impresa è legata al socio di fatto dell’ex ministro. Il prodotto, chiamato “Sanispera” è brevettato dal 2013. Secondo le carte c’era il progetto di portarli nelle scuole per un costo di 630 milioni di euro: 7 milioni di filtri nasali per bambini da distribuire ogni giorno. Ma alla fine il business si è limitato ai treni Frecciarossa. Dove si distribuivano nel kit per il passeggero durante la pandemia. Un approvvigionamento di un milione di pezzi in totale che però sembra aver avuto scarsa fortuna presso l’utenza.
L’indagine
L’obiettivo, secondo le intercettazioni, era quello di allargare la platea ai bambini di 6 anni. Nonostante l’utilizzo fosse vietato ai minori di 12. Brunetta e il suo vicecapo di gabinetto, il colonnello dei carabinieri Paolo Narciso (indagato con il ministro insieme ad altre tre persone) cercano di vendere il prodotto. Contattano l’Inail, il Cts, l’Iss. Roberto Speranza viene definito «molto amico» di Brunetta dal gruppo. E poi parlano con il generale dell’esercito Antonio Battistoni, responsabile delle relazioni istituzionali della struttura commissariale anti Covid, Achille Iachino, capo della direzione generale dei dispositivi medici del ministero della Salute, Giuseppe Lucibello, dg dell’Inail, Mario Fiorentino, dirigente del Mise. E ancora: l’ex direttore esecutivo dell’Ema Guido Rasi, Giuseppe Petrella, ex parlamentare dei Ds e medico, l’ex politico di centrodestra Giuseppe Nisticò, commissario della fondazione Dulbecco, e il figlio medico Robert, oltre a un diplomatico dell’Ambasciata della Repubblica popolare cinese.
Le carte
La pr Carmen Zizza ha il compito di avvicinare la Lega nelle persone di Matteo Salvini e Luca Zaia. Ma non ottiene risultati. La storia comincia nel 2013, quando Brunetta diventa socio al 50% della Rem research and consulting. Spende 5 mila euro per le quote. L’altra metà appartiene alla moglie di Narciso, Emilia Cantera. Nel 2021 la cede per 5 mila euro, ma a ottobre il corrispettivo cresce fino a 60 mila. A versarlo è la Hsd Europe che è riconducibile a Narciso. È questa la ditta che produce i tappini. Secondo gli inquirenti la cifra cambia perché a Brunetta servono soldi per pagare le tasse (84 mila euro, «Mortacci, un sacco di soldi» commenta Narciso). L’ex ministro giustifica il tutto così: «Per questioni di tempo e anche di potenziale conflitto con l’attività pubblica, oltre che al fine di disporre di liquidità per poter estinguere debiti tributari di cui nel frattempo aveva ottenuto la rateizzazione».
La storia dei filtri nasali
«Narciso parallelamente alla sua attività istituzionale di vicecapo di gabinetto si è dedicato alla propria impresa Hsd assumendo una serie di iniziative finalizzate in via principale alla commercializzazione su larga scala di un dispositivo medico endonasale, prodotto da una società controllata, denominato Sanispira», si legge nel decreto di archiviazione dell’accusa di corruzione. E ancora: «Narciso, anche grazie al proprio ruolo pubblico e talvolta spendendo il nome del ministro allo scopo di avvalorare le proprie richieste, ha tessuto una fitta rete di relazioni, in particolare con rappresentanti istituzionali in grado di determinare o agevolare l’accreditamento del dispositivo medico Sanispira come farmaco anti Covid in vista della sua commercializzazione su vasta scala, segnatamente di far ottenere ai filtri la certificazione quali Dpi (dispositivo di protezione individuale) e l’approvazione da parte del Cts in vista della sua successiva adozione negli uffici pubblici, nelle scuole».
Cos’è Sanispera
Il quotidiano spiega che il filtro nasale Sanispera nasce come una protezione dal particolato. Per questo nel 2013 era stato scelto dalle autorità cinesi. Un memorandum di cooperazione risalente al 13 marzo di dieci anni fa lo indicava infatti come una risorsa da esportare in Cina (erano previsti 120.000 pezzi) per attenuare gli effetti dell’inquinamento che attanaglia le metropoli del Paese del Dragone. Le cronache dell’epoca lo descrivevano così: «Il sistema si compone di due tappini invisibili, leggerissimi (il peso totale è di 1 grammo) e collegati tra loro da una sottile bandella esterna che ne facilita il posizionamento e la rimozione rapida. I due tappi (in realtà si tratta di tubicini) vengono collocati nelle narici in assoluta sicurezza, essendo realizzati in un nuovo silicone medico morbido, biocompatibile e antiallergico».
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E come sempre fanno tutto per i soldi, per speculare, indifferenti alla moralità e alle sofferenze che possono causare. Persone piccole, meschine e disumane. Spero che i soldi così guadagnati gli rendano la sofferenza causata.
Luridume. Un soggetto da ergastolo.
non ha ancora capito che la sua pochezza no è nella sua statura, ma nei NEURONI CHE MADRE NATURA NON GLI HA DATO ALLA NASCITA. STOMACHEVOLE.