“Ho dimostrato che è un ciarlatano” L’avvocato Alessandro Fusillo non vede l’ora di essere portato in tribunale da Roberto Burioni

di avvocato Alessandro Fusillo

Con un post su Twitter il Prof. Burioni ha annunciato la presentazione di una querela contro Matteo Gracis e contro di me per il reato di diffamazione. Non ho ancora il testo della querela non essendoci stata formalmente notificata. 

La querela del Prof. Burioni è un’ottima notizia: finalmente vedremo il professore in Tribunale dove dovrà farsi controinterrogare dai nostri avvocati. È molto opportuno che le parole pronunciate in televisione dal Prof. Burioni vengano finalmente sottoposte ad una pubblica analisi nell’ambito di un dibattimento penale. 

La ragione della querela, da quanto si può comprendere dal post del professore, è che l’iniziativa dell’esposto collettivo che abbiamo lanciato con Matteo Gracis avrebbe leso il suo decoro. Si stenta a comprendere come ciò possa essere accaduto. Abbiamo riportato testualmente le parole pronunciate dal Prof. Burioni nel corso di una trasmissione televisiva, abbiamo dimostrato, con la collaborazione del Dr. Manera, che le affermazioni del professore erano totalmente destituite di fondamento scientifico e idonee a sviare il grande pubblico con il rischio che molte persone fossero indotte a comportamenti dannosi per la loro salute.

Abbiamo chiesto a chi voleva partecipare all’iniziativa di sottoscrivere un esposto disciplinare all’ordine dei medici e un esposto al Prefetto di Roma affinché fosse valutato il comportamento del Prof. Burioni ed affinché egli fosse sanzionato.
Abbiamo suggerito al Prefetto come linea di indagine due illeciti amministrativi, l’abuso della credulità popolare e il divieto del mestiere di ciarlatano. 

Dov’è la diffamazione? 

In realtà la querela è indicativa di un atteggiamento ormai diffuso di ostilità alla critica, alla discussione e al dissenso. I sedicenti rappresentanti della scienza ufficiale non sopportano qualsiasi voce che ne metta in discussione le parole. 

Questa volta, invece, la discussione ci sarà. Nelle aule di un tribunale. 

Vi aggiornerò sulla vicenda e, per chi volesse farlo, iscrivetevi all’esposto collettivo.

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