Luca Zaia si è venduto anche stavolta! Dopo le infamate dell’epoca del sacro siero, cosa arriva a dire sui giovani Gretini al servizio della feccia immonda

«Le tempeste si allontanano, ma non bisogna allentare la tensione: il Veneto deve ripartire velocemente. Devono arrivare dallo Stato gli indennizzi promessi, deve essere data risposta a chi ha subito danni e devastazioni. È una fase delicatissima, che voglio definire ‘seconda emergenza’, non meno importante della prima risposta emergenziale»,  fa sapere il presidente Luca Zaia in una nota della Regione all’indomani dell’ondata di maltempo che per giorni ha colpito il territorio regionale.

«La pragmaticità e l’operatività dei soccorritori e dei tecnici intervenuti sotto le bufere deve essere ripresa, come modello, per chi ora ha il compito di censire i danni, preparare i dossier, trasmettere le richieste di indennizzo dei cittadini e delle aziende colpite. Chiedo, a tutti livelli, che lo sforzo per dare risposte al Veneto sia massimo», ha aggiunto.

Le stime: «Danni per almeno 100 milioni di euro»

«Dalle stime i danni potranno superare complessivamente i 100 milioni di euro. Ora è fondamentale che la rete di raccolta delle segnalazioni sia efficiente. I cittadini devono inoltrare le proprie segnalazioni ai Comuni, che con rapidità dovranno trasmettere un dossier in Regione. Sulla base dello Stato di Emergenza che ho firmato, trasmetteremo al Governo il censimento auspicando lo stanziamento di fondi per la ripartenza e gli indennizzi».

E rassicura: «Su questo l’Esecutivo, che ringrazio sentitamente, ha fatto sentire più volte in questi giorni la propria voce. Mi sono sentito a più riprese con i Ministri competenti, il Vicepremier Salvini, Musumeci e Lollobrigida, che hanno piena consapevolezza di quanto accaduto e con l’operatività che contraddistingue il Governo Meloni sapranno dare al Veneto risposte».

Crisi climatica e negazionismo

Il presidente del Veneto Luca Zaia si scaglia contro chi ridimensiona il cambiamento climatico. «Il negazionismo, anche in questa materia, non lo condivido», afferma alla Repubblica. «Non abbiamo rispettato l’ambiente», dice commentando gli eventi atmosferici estremi che hanno colpito l’Italia e la sua regione.

«Questo problema tocca da vicino il nostro modello sociale ed economico. Se cadono grandinate come quelle di questi giorni – spiega il governatore -, se ti va bene ti rovinano una macchina, ma se ti va peggio ti compromettono un’attività economica. Oppure finisci in ospedale».

Non è giusto paragonare questa emergenza al Covid: «Sono dimensioni non comparabili, la pandemia ha fermato il mondo, però – aggiunge Zaia – il negazionismo mi fa paura, perché si rischia di generare alibi».

Scontro ideologico, non lasciare soli i giovani

«Non possiamo far finta di nulla. Al di là dello scontro ideologico, servono soluzioni». Per il presidente del Veneto, «serve un investimento culturale, anzitutto. Puntare ancora più forte sulla transizione energetica. Per vincere questa sfida – aggiunge – serve un movimento ampio, che vada oltre gli steccati politici. Non possiamo lasciare soli i ragazzi a combattere per l’ambiente».

Greta Thunberg? «Non è condivisibile per il suo approccio. Ma – propone Zaia – sui cambiamenti climatici dobbiamo creare una no fly zone, un posto dove non scontrarsi, dove si possa collaborare senza posizioni precostituite».

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  1. Si creiamo letteralmente una no-fly zone su tutta l’Italia, nessun aereo che rilasci scie, solo aerei euro 6 (ah ah ah) e vedremo magicamente finire gli eventi anomali. Oramai devo dare ragione ai complottisti che anche Zaia è un fautore dell’agenda 2030, non meno di Sala o Gualtieri.

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