Elly Schlein partita a razzo: la battuta sul calciatore gay la fa eccitare come non mai. Alla fine anche oggi ha sparato idiozie

Meloni tace, la segretaria dem attacca: «Ostaggio di inchieste, scandali e sproloqui vergognosi. Quanto durerà ancora il suo silenzio?»

“È uno dei classici argomenti omofobi, “fate pure quello che volete basta che non si veda”. Io le ho trovate delle affermazioni molto gravi. Sarebbe opportuno che chi sta nelle istituzioni agevolasse i percorsi di coming out, soprattutto in settori come quello sportivo. Sarebbe importante non solo non stigmatizzare, ma stare al fianco di chi si dichiara». Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a Metropolis, il web talk del gruppo Gedi, a proposito delle parole del ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ha definito «un’ostentazione» il coming out del calciatore Jakub Jankto. «Peraltro – ha aggiunto Schlein – non c’è nessuna ostentazione nel fatto di dichiarare quello che si è. Mi sembra solo una presa di posizione contro i Pride, ma le istituzioni dovrebbero essere la casa di tutte e di tutti, anche delle persone lgbtq+”.

Schlein: teniamo insieme i diritti civili a quelli sociali
Al conduttore di Metropolis, Gerardo Greco, che le chiede conto delle accuse di massimalismo da parte dei suoi detrattori, Schlein risponde: «Io non so se possa essere accusato di massimalismo il 75 per cento degli italiani che è a favore del salario minimo. Io non lo credo. Così come non credo lo sia l’aumento delle risorse della sanità pubblica. Noi teniamo insieme la battaglia per i diritti civili a quella per i diritti sociali».

Le inchieste che hanno travolto Daniela Santanchè, il caso del figlio di La Russa e le polemiche seguite alla dichiarazioni del presidente del Senato. E poi temi caldi sul tavolo come occupazioni, pensioni, sicurezza sul lavoro, salario minimo. Tante le questioni aperte che vedono il governo sotto la lente d’ingrandimento delle opposizioni. La segretaria del Pd Eddy Schlein sottolinea «il silenzio della premier» rispetto ad una serie di argomenti sui quali, da più parti, le opposizioni chiedono conto.

Schlein attacca duramente la prima inquilina di Palazzo Chigi: «Quanto durerà ancora il silenzio di Meloni? Da settimane è in ostaggio delle inchieste, degli scandali e dei vergognosi sproloqui della sua stessa maggioranza e non abbiamo sentito da lei una sola parola sulle emergenze economiche e sociali del Paese». «Non una parola – aggiunge la segretaria dem – è arrivata sulla proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo e questo silenzio non punisce l’opposizione ma mortifica tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri. Non una parola e non un fatto sono arrivati sul caro mutui che merita risposte, sull’emergenza abitativa che il governo ha inasprito tagliando il fondo affitto. Non una parola è arrivata sulla sicurezza sul lavoro, nonostante il tragico stillicidio di vittime. Non una sola proposta su come contrastare l’inflazione galoppante che sta impoverendo il Paese. Cos’altro deve accadere perché, infine batta un colpo?».

I nodi del governo in chiave economia
Il governo si troverà di fronte a diverse questioni nei prossimi mesi. Durante l’autunno, verrà presentata la Nadef, ovvero la Nota di Aggiornamento che illustra la situazione economica del Paese. I margini di manovra sono estremamente limitati a causa della diminuzione del gettito fiscale e dell’aumento significativo delle necessità di bilancio. Inoltre, ci sono spese inevitabili che non possono essere posticipate, nonché molte altre voci (alcune molto pesanti) legate alle numerose promesse fatte durante la campagna elettorale, che purtroppo rischiano di rimanere solo sulla carta o, come si dice comunemente a Palazzo Chigi e dintorni, diventare “obiettivi di legislatura”. La segretaria del Partito Democratico mette anche l’accento su questi aspetti.
Il caso Santanchè e La Russa
E poi, come detto, ci sono gli scandali e le inchieste giudiziarie che soffiano contro il governo, perché coinvolgono esponenti di spicco della maggioranza, non ultimo il Presidente del Senato Ignazio La Russa che ha difeso senza mezzi termini il figlio terzogenito dall’accusa di violenza sessuale. Senza dimenticare la bufera che si è scatenata contro la ministra per il Turismo Daniela Santanchè, ieri contestata alla Versiliana anche sul fronte della partita occupazionale legata proprio al settore turistico al grido di “Vergogna! Dimettiti!”. Ed è su questi aspetti, anche, che ora la segretaria Dem chiede alla premier di prendere una posizione.

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  1. Ma la paladina degli ammalati psichiatrici quando parla un po’ di disagio vero, quello delle famiglie che con figli gravi non trovano sostegno dallo stato (men che meno dai governi PiDocchiosi). Questi si travestono, ballano e cantano ai carnevali e giocano a incularella… Ma lasciamoli fare poverini, non danno fastidio a nessuno.

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