Estratto dell’articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
I cassonetti di via Stefano Borgia non erano l’ultima destinazione della povera Michelle. Il ragazzo che il 28 giugno scorso a Primavalle l’ha uccisa a coltellate aveva intenzione di nascondere il corpo e di non farlo trovare più. È l’ipotesi che si sta facendo largo in queste ore: quella che il giovane avesse deciso di occultarlo in un’area verde […], vicino ai contenitori dei rifiuti dove i primi poliziotti giunti sul posto hanno trovato il carrello con la 17enne già morta.
Ma non è l’unica novità nell’inchiesta, perché proprio ieri un’amica molto vicina alla vittima, Lavinia, ha rivelato che in realtà il debito di droga che O.D.S. aveva nei confronti di Michelle era ben più sostanzioso dei 20-40 euro da lui raccontati fino a oggi: «Era di 1.500 euro», spiega la giovane, aggiungendo: «Qui a Primavalle lo sanno tutti».
Potrebbe essere un ulteriore colpo di scena in una vicenda dove mancano ancora certezze sugli orari per poter ricostruire la mattinata dell’orrore che ha visto protagonista il 17enne aspirante trapper, accusato non solo di omicidio volontario aggravato, ma anche di occultamento e vilipendio di cadavere.
[…] Erano le 14.30 di mercoledì scorso. L’ultimo atto di una tragedia cominciata almeno tre ore prima, quando la ragazza è entrata nell’appartamento di via Giuseppe Dusmet. Ad attenderla, non è chiaro se da solo almeno all’inizio, c’era O.D.S. con il quale negli ultimi mesi aveva cominciato a frequentarsi in modo assiduo tanto da assentarsi da scuola più di prima.
Le indagini si concentrano ora proprio sulle mosse fatte dal ragazzo per cercare […[ di farla franca. Gli investigatori della Squadra mobile attendono ancora i tabulati dell’utenza telefonica del killer, come di Michelle e di altri cellulari sequestrati nell’appartamento, per capire quante chiamate il 17enne abbia fatto quella mattina fra le 11.30 circa e il primo pomeriggio, quando è tornato a casa dopo aver abbandonato il corpo della ragazza e prima di essere bloccato dagli agenti del commissariato Primavalle. Telefonate forse ricevute da persone che potrebbero aver consigliato ciò che doveva fare per cavarsela.
«Non può aver fatto tutto da solo», ha ribadito proprio ieri il nonno di Michelle, Elio Bertoneri […]. La famiglia di Michelle è convinta che qualcuno abbia aiutato O.D.S., che il 17enne possa essersi rivolto anche di persona a qualcuno a lui vicino quando dopo il delitto è uscito dall’appartamento della madre, dove è tornato con il carrello della spesa.
Fra gli interrogativi ancora senza risposta c’è quello sull’ora dell’aggressione a Michelle e il momento del decesso. Alle 11 di quella mattina la giovane ha detto al nonno che sarebbe rientrata per pranzo. Come ha messaggiato anche alla madre Daniela. Un’ora e 50 minuti più tardi il telefono della ragazza era muto.
L’analisi delle celle telefoniche che coprono Primavalle potrebbe fornire la mappa degli spostamenti della vittima e capire quando ha citofonato a casa di O.D.S. dopo essere stata lasciata dalla zia Viviana vicino all’abitazione del giovane attorno alle 11.30.
Si suppone che Michelle abbia incontrato l’amico poco dopo e che lui fosse già sotto effetto di droga. Fra i due sarebbe scoppiata una lite — lui sostiene proprio per il debito —, sfociata nell’accoltellamento […]. «Mi ha aggredito per prima», ha ribadito O.D.S. in Questura e davanti al gip. Prima delle 13 l’omicida, dopo aver tentato di pulire l’appartamento, è uscito per cercare aiuto e prendere il carrello, un’ora più tardi era in strada. Ma il suo piano è fallito subito.
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