Agente di Polizia morta all’improvviso a soli 29 anni, il padre e il sindacato autonomo al quale apparteneva vogliono la verità: saranno nominati due consulenti di parte, uno in Calabria e uno a Milano, che assisteranno all’esame autoptico

La divisa della Polizia di Stato, un meraviglioso bambino di 7 mesi e il matrimonio con il suo compagno, coronato a fine maggio. Un malore improvviso, però, ha spazzato via tutto in pochi minuti.

tratto da Il Giornale d’Italia

Raffaella De Luca, 29 anni, aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato dalla vita. Arruolatasi in Polizia da qualche anno, sulle orme di papà Quintino, era una ragazza sanissima, perfetta, senza alcuna patologia, anche perché queste l’avrebbero esclusa dall’arruolamento. Raffaella era anche impegnata in politica, dove ricopriva la carica di consigliere comunale a Mirto Crosia, in provincia di Cosenza. La morte improvvisa della giovane è sopraggiunta ieri mattina mentre si trovava a casa: un infarto fulminante non le ha lasciato scampo.

Le circostanze del decesso però, non convincono gli inquirenti e la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo di indagine e disposto l’autopsia sul corpo della giovane. La Procura vuole vederci chiaro e capire se si tratti di un presunto caso di malasanità, considerando che, Raffaella De Luca, qualche giorno prima della morte, si era recata presso l’ospedale di Rossano poiché non si sentiva molto bene, ed era stata dimessa dopo una visita.

Il sindacato: “Vogliamo sapere se c’entra il vaccino anti Covid”

E mentre la magistratura vuole fare chiarezza sulla visita in ospedale, il sindacato di Polizia LeS, di cui Raffaella De Luca era segretaria provinciale, nonché figlia di Quintino De Luca, segretario nazionale e tra i fondatori del sindacato, punta il dito contro i vaccini anti Covid.

Il segretario generale Giovanni Iacoi e il segretario nazionale Antonio Porto, raggiunti da Il Giornale d’Italia, annunciano che due loro consulenti di parte, assisteranno all’autopsia sul corpo della giovane poliziotta.

Raffaella De Luca si era sottoposta a tutte e tre le dosi di vaccino anti Covid. Una decisione, come ha spiegato Antonio Porto, maturata dalla necessità di continuare a lavorare e non vedersi sospesa a stipendio zero, anche perché in quello stesso periodo, era l’unica fonte di reddito.

“Come componente del direttivo nazionale oltre a stringermi nel dolore della famiglia di Raffaella e del nostro segretario nazionale e fondatore, continueremo a portare avanti la nostra battaglia per la verità. Abbiamo già depositato delle denunce ben dettagliate su questa vicenda, riteniamo che bisogna andare a fondo, bisogna che questo bimbo di 7 mesi sappia perché crescerà senza una mamma” ha detto a Il Giornale d’Italia Antonio Porto, segretario nazionale del sindacato di Polizia LeS (Legalità e Sicurezza).

Forze dell’ordine costrette a vaccinarsi per non perdere lo stipendio. Il padre di Raffaella De Luca chiede al sindacato di non fermarsi

“Dobbiamo, vogliamo e abbiamo il dovere di capire se quella di Raffaella è una morte naturale voluta dal destino o è una morte indotta da un obbligo vaccinale non chiaro. È risaputo che siamo stati costretti a vaccinarci con il ricatto di essere sospesi a stipendio zero. Raffaella, oltre ad essere una figlia d’arte, all’epoca aveva un fidanzato che faceva difficoltà a trovare lavoro, non poteva permettersi una sospensione. Andremo avanti, saremo molto determinati come lo siamo stati sino ad oggi. Il papà – continua Antonio Porto – è stato sempre uno dei grandi sostenitori della mia battaglia, non dimenticherò le sue parole quando ieri sono arrivato qui, mi ha chiesto di andare avanti di non fermare la mia battaglia per la verità e per la giustizia. Troppi giovani, troppi colleghi perdono la vita senza un motivo e sinceramente a 29 anni non è accettabile un malore improvviso”.

Il sindacato e la famiglia di Raffaella vogliono la verità, infatti saranno nominati due consulenti di parte, uno in Calabria e uno a Milano, che assisteranno all’esame autoptico

“Se nessuno ha nulla da temere, non vedo perché opporsi alla conoscenza della verità – ha detto Porto – se la morte di Raffaella non è correlata alla vaccinazione, non vedo perché qualcuno dovrebbe fare problemi a farci fare i dovuti accertamenti. I nostri consulenti presenti all’autopsia, andranno a cercare ciò che va cercato. Se i risultati ci daranno ragione, qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Troppi appartenenti alle forze dell’ordine stanno morendo improvvisamente e senza motivo e il nostro Dipartimento dovrà assumersi l’onere di uno screening su tutti i poliziotti vaccinati. La prevenzione – prosegue Porto – è importante, sappiamo cosa cercare, sappiamo come cercarlo, sappiamo che ci sono delle diagnostiche ben precise e c’è qualcosa che può aiutare i vaccinati a evitare questi malori improvvisi. LeS insieme ad altre associazioni non si fermerà e ora siamo anche molto arrabbiati, perché – conclude –  è stata colpita una giovane vita e un bimbo di 7 mesi che non avrà possibilità di crescere con l’amore di una mamma e qualcuno deve la verità a questo bambino”.

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  1. Altroche se centra, anche tanti anziani e vecchi e i cosidetti(fragili) sono morti precocemente per questo obbrobrio, lo Stato e chi per con devono pagare, assassini criminali.

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