“Ci avrei pensato 10 volte prima di dare il siero ai pazienti oncologici” Il professor Mariano Bizzarri lancia un nuovo allarme destinato a giovani e soggetti fragili

Vaccino Covid, Bizzarri: “Ci avrei pensato 10 volte prima di vaccinare i pazienti oncologici. Proteina Spike potrà fare danni. Più rischi nei bambini che negli anziani. Green Pass privo di razionalità scientifica”L’oncologo Mariano Bizzarri: “La proteina spike potrà fare danni. Il vaccino non viene inattivato, come dichiarato da Big Pharma, e produce processi autoimmunitari. Il diritto all’oblio? Un’idiozia. Dato che chi è vaccinato può contagiare ed essere contagiato, questa semplice evidenza priva il Green Pass di qualsiasi razionalità”

tratto da Il Giornale d’Italia
Il professor Mariano Bizzarri, oncologo e docente presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma, ha parlato dei rischi e dei dubbi sui vaccini anti-Covid. Si è concentrato in particolare sui pazienti oncologici e sui bambini, spiegando come i brevi studi che hanno preceduto l’avvio delle vaccinazioni fossero inadeguati. Ha parlato delle poche certezze che c’erano e che ci sono ancora oggi e delle reazioni avverse. “La proteina spike potrà fare danni – ha precisato – . Il vaccino non viene inattivato, come dichiarato da Big Pharma, e produce processi autoimmunitari”.

Vaccino Covid, Bizzarri: “Ci avrei pensato 10 volte prima di vaccinare i pazienti oncologici

Ci avrei pensato non una, ma dieci volte prima di vaccinare un paziente oncologico, salvo rarissime condizioni. Soprattutto, precisiamo che non è un vaccino, ma una terapia genica, dato che fornisce informazioni specifiche, tramite mRNA, e che viene utilizzato per sintetizzare una proteina contro cui l’organismo produrrà una risposta anticorpaleProprio perché considerato vaccino, non è stato necessario valutarne la cancerogenicità, e ciò complica la valutazione di eventuali effetti collaterali”. Così il professor Mariano Bizzarri, oncologo, docente presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma, biofisico, alla guida del System Biology Group Laboratory, già presidente del Consiglio Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana, all’agenzia di stampa Dire. L’esperto si è concentrato soprattutto sul complesso tema del rapporto tra cancro e vaccino, partendo da quanto accaduto durante la pandemia.

Bizzarri ha sempre espresso la propria contrarietà alla vaccinazione di massa, soprattutto sulla popolazione più giovane e sui pazienti oncologici, riferendosi al cosiddetto vaccino mRNA, mentre ha sempre difeso l’utilità del vaccino tradizionale, basato sul virus “intero”, come quello realizzato in India o a Cuba. Sul fatto che possa esserci un legame tra il vaccino e il risveglio di tumori rilevato in diversi pazienti “sono cauto – ha detto –. Non ci sono studi né indicazioni statistiche. Potrebbe essere, ma bisogna studiare e avere dati, prima di sbilanciarsi in un senso o in un altro. In questi mesi è mancata la prudenza da parte degli scientisti di turno e non vorrei incorrere nel medesimo errore. Del resto, l’aumento certificato di casi di tumore nel corso della pandemia (circa 15mila casi nel 2022) potrebbe trovare altre e più complesse spiegazioni”.

Vaccini Covid, tumori e recidive

Negli ultimi mesi si è sentito molto parlare del ritorno di alcuni tumori in pazienti che erano guariti e di tumori che sembrava “silenti”, ma sono ricomparsi. “Può esserci il sentore di una slatentizzazione del cancro, ma è vago”, dice Bizzarri. “Il vaccino consente l’esposizione al sistema immunitario di un organismo a un patogeno trattato e mitigato. Se sviluppo un vaccino mRNA che codifica per un singolo target, ovvero la proteina Spike, e il virus la modifica successivamente a causa di una mutazione – come è accaduto –, il vaccino farà produrre bersagli non più espressi dal virus, che non verrà, quindi, riconosciuto dagli anticorpi. In compenso, la proteina Spike prodotta potrà fare danniIl fatto, poi, che il vaccino non venga prontamente inattivato, come inizialmente dichiarato da Big Pharma, ma continui a essere presente e attivo (in una percentuale probabilmente non inferiore al 10% della popolazione), farà sì che lo stimolo a produrre Spike e anticorpi continui per mesi (6-9 settimane), con effetti dannosi, incluso l’attivazione di processi autoimmunitari”.

“L’uomo di scienza deve essere prudente – sottolinea il professor Bizzarri –, e io non discuto affatto la validità dei vaccini che costituiscono uno strumento importante della medicina. Ma contesto la validità di questo tipo di vaccino, basato sul mRNA e sulla politicache ha preteso di vaccinare tutti, senza distinzioni, senza considerare i reali benefici attesi e le più che probabili ricadute su fasce di popolazioni affette da specifiche patologie. Non è un caso che io sia stato attaccato quando ho promosso nelle Marche – grazie al sostegno del presidente Francesco Acquaroli e dell’onorevole Mirco Carloni – un sensore per individuare il virus con analisi salivari al costo quasi simbolico di 1 euro. Invece di apprezzare l’innovazione, mi hanno criticato adducendo come scusa il fatto che un test economico potesse dissuadere le persone dal sottoporsi alla vaccinazione. Incredibile!”.

Vaccini mRNA anti-Covid nei bambini: i rischi e le reazioni avverse autoimmuni

Il professor Bizzarri ha affrontato un altro delicato tema, quello del vaccino anti.Covid nei bambini. “Numerosi report scientifici hanno sottolineato che gli studi preventivi fatti, per esempio, sui bambini, fossero del tutto inadeguatiQuesto vaccino – ha spiegato l’esperto – dà meno rischio agli anziani. Se dai una spinta al sistema immunitario di una persona anziana, più di tanto veloce non va. Ma sui ragazzi, dove il sistema immune funziona, in genere, perfettamente, una ‘spinta’ può far sì che il sistema vada ‘fuori strada’. E a vedere la frequenza di miocarditi da vaccino segnalate tra i giovani c’è da pensare che questo sia effettivamente avvenuto”.

Va ricordato, poi, secondo Bizzarri, come “il tasso di mortalità del Covid al di sotto dei 70 anni sia stato paragonabile a quello dell’influenzaAl di sotto di quella soglia non c’era alcuna necessità di condurre una vaccinazione di massa, tanto più – come oggi riconosciuto da tutti, ma evidente sin dal 2021 – che il vaccino non protegge dal contagio: chi è vaccinato può diffondere la malattia come chi non ha ricevuto il vaccino. Questa semplice evidenza priva il Green Pass di qualsiasi razionalità. È stato solo una misura di controllo e coercizione, arbitraria e punitiva. Ma non ho visto studenti strapparsi le vesti e denunciare la limitazione delle loro libertà. A quel tempo nessuno ha piantato tende, ma hanno preferito comportarsi da pecoroni docili nelle mani del potere”.

Bizzarri: “Vigile attesa inutile”

“Tutto questo – ha aggiunto Bizzarri – ha fatto dimenticare l’importanza delle terapie che già avevamo – antibiotici, anti-infiammatori, clorochina – e che, se fossero state utilizzate, avrebbero ridotto la mortalità del 90%, come ammesso dallo stesso professor Giuseppe Remuzzi, un alfiere della vaccinazione. Le indicazioni del Ministero sono state, al riguardo, fuorvianti e ridicole: Tachipirina e vigile attesa. Eppure – ha continuato Bizzarri –, se viene da me un paziente con tosse e febbre non ho bisogno che il ministro Speranza mi dica cosa fare. Adotterei le misure minime necessarie, che spesso sono quelle che ti salvano la vita. Se avessimo curato con Aspirina, antinfiammatori e antibiotici, avremmo ridotto la mortalità, senza aspettare che la malattia facesse il suo corso”.

Bizzarri: “Terapie mRNA anticancro? Siamo alla cartomanzia”

Per Bizzarri è discutibile anche invocare l’uso delle terapie geniche a base di mRNA per combattere il cancro, perché, spiega il professore, non ci sono solide prove che ciò avvenga. “Come si possa prevedere che saranno pronte nel 2027 rileva della cartomanzia, non della scienza. Un farmaco non si costruisce con la tastiera del computer, come quelli basati sulle stringhe di mRNA. Né è sufficiente aver decodificato il genoma per trovare la soluzione alle malattie che affliggono l’umanità: occorrono sperimentazione, studi sugli animali e pazienza, non trucchi ingegneristici. Per decenni, per esempio, la medicina ha imposto la lobotomia (asportazione di una parte del lobo frontale del cervello) come cura per alcune patologie psichiatriche. Finalmente, dopo quasi un secolo, alla fine degli anni ’70, tale pratica ignobile (e inefficace) è stata proibita. Ma il caso ci ricorda come siano state adottate, anche nel passato recente, misure terapeutiche tutt’altro che fondate, promosse da una minoranza illuminata, a cui tanti si sono piegati senza esercitare alcun controllo critico”.

Il diritto all’oblio

“La malattia è parte della storia di ciascuna persona: acquisisce senso solo nella prospettiva della nostra esistenza. Ed essendo parte della nostra storia non può e non deve essere ‘dimenticata’, perché porta con sé un insegnamento inestimabile e irrinunciabile. Per questo il cosiddetto diritto all’oblio è un’idiozia che non vale neanche la pena commentare. Un paziente che ha affrontato e superato l’esperienza del cancro ne esce trasformato e più forte. Perché dovrebbe rinunciare a questa ricchezza?”, ha commentato Bizzarri a proposito delle recenti campagne di istituzioni e associazioni sul cosiddetto “diritto all’oblio”.

“Nella storia di una persona, anche i momenti clinici dolorosi nel tempo diventano memoria preziosa. Non vorrei dimenticare i momenti in cui ho sofferto e mi sono rialzato. Questa idea del diritto all’oblio porta a cancellare elementi identitari che concorrono a definire la storia della persona. Se ho avuto il cancro e ho riportato una vittoria, sarò ben contento di ricordare anche momenti poco felici. Il fatto è che non esiste il diritto alla vita felice, ma il diritto a battersi per una vita felice. Ma niente può evitare a un individuo di affrontare drammi e difficoltà inevitabili. Dobbiamo attrezzarci per imparare a combattere, dato che un soldato che non ha mai combattuto non saprà farlo nel momento vero del bisogno. È questo il vero senso del termine ‘ascesi’: esercizio, dal greco. Questo trasforma il dolore – che è cieco e insopportabile quando privo di senso – in sofferenza, quando quel dolore viene interpretato e compreso nel suo significato medico e spirituale. Come una volta scrisse un mio paziente – ha raccontato Bizzarri –, ‘se non avessi avuto un cancro sarei morto da un pezzo’. La metafora mette bene in evidenza come non di rado la malattia risvegli una consapevolezza necessaria per l’individuo e lo riporti, in qualche modo, al centro di se stesso. E al centro c’è sempre la dignità della persona e il suo diritto a compiere scelte, tra cui quella di ricevere o meno un vaccino la cui efficacia e utilità è ben lungi dall’essere stata dimostrata. Non è forse una grave contraddizione, quella della nostra società, che da un lato si batte per il diritto a ricevere la ‘buona morte’ – l’eutanasia –, ma al tempo stesso nega alla persona il diritto a rifiutare un trattamento?”.

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