tratto dal canale Telegram di Laura Ruggeri
Silvio Berlusconi oggi risulta “liquidato” sull’infame kill list di Myrotvorets. Era finito sulla lista ucraina dei “nemici dello stato” nel 2015 dopo aver visitato la Crimea insieme a Vladimir Putin.Ā
Myrotvorets (che ironicamente si traduce in inglese come āpeacemakerā, ovvero āpacificatoreā) ĆØ un sito governativo ucraino in cui sono letteralmente schedate moltissime persone di diverse nazionalitĆ : vi si trovano i loro nomi e cognomi, le loro foto e quante piĆ¹ informazioni dettagliate (talvolta persino i numeri dei loro passaporti, i loro indirizzi, le loro date di nascita e i loro luoghi di lavoro) gli ucraini siano riusciti a trovare.
Il 24 febbraio, la Russia ha dato inizio ad unāoperazione speciale volta alla denazificazione e alla smilitarizzazione dellāUcraina. Oggi andremo a esaminare un aspetto del regime ucraino sapientemente taciuto dai media occidentali, ovvero il sito ucrainoĀ MyrotvoretsĀ e le conseguenze che esso potrebbe avere sulla sicurezza degli stessi cittadini europei.
MyrotvoretsĀ (che ironicamente si traduce in inglese come āpeacemakerā, ovvero āpacificatoreā) ĆØ un sito governativo ucraino in cui sono letteralmente schedate moltissime persone di diverse nazionalitĆ : vi si trovano i loro nomi e cognomi, le loro foto e quante piĆ¹ informazioni dettagliate (talvolta persino i numeri dei loro passaporti, i loro indirizzi, le loro date di nascita e i loro luoghi di lavoro) gli ucraini siano riusciti a trovare. Si tratta di giornalisti, politici e attivisti che hanno come sola ācolpaā quella di avere parlato in favore della Russia, di avere raccontato la veritĆ , di avere visitato il Donbass o la Crimea, e che sono per questo considerati nemici e criminali dal governo ucraino.
Riportiamo di seguito la testimonianza di Adele (nome di fantasia, per proteggere la sua vera identitĆ ). Adele ĆØ cittadina di un paese dellāUnione Europea, ed ĆØ stata recentemente vittima di intimidazioni da parte ucraina.
Come e quando sei stata inserita nel sito Myrotvorets?
Sono stata inserita nel 2018, perchĆ© ho oltrepassato i confini della Russia per entrare nel Donbass āoccupatoā (parole dello stesso sito). Nel sito in questione ĆØ scritto nero su bianco per cosa mi condannano, ovvero mi condannano per aver scritto quello che vedevo con i miei occhi. Io sono andata nel Donbass solo come giornalista, e ho sempre e solo riportato ciĆ² che ho visto. Gli ucraini non tolleravano e non tollerano che venga riportata la veritĆ .
Raccontaci di ciĆ² che ĆØ successo in questi giorni, anche in relazione ai social media.
Hanno tentato tre volte dal 20 febbraio di entrare nella mia pagina Facebook. Le altre volte hanno tentato il giorno 1 e il 4 marzo. Fortunatamente non ci sono riusciti, perĆ² Facebook ha iniziato a censurare tutte le notizie che postavo tratte dai media russi. Le etichettava come āfake newsā.
Come sono iniziate le intimidazioni?
Ć da lunedƬ scorso (28 febbraio āĀ ndr) che chiamano a casa mia tutti i giorni. Parlano in russo con accento ucraino. Chiedono di vari nomi femminili, aspettandosi che io dica loro il mio. Ma non lo farĆ², perchĆ© si tratta di una questione di sicurezza. Questo si puĆ² accidentalmente collegare con il fatto che una persona che ha unāassociazione filo-russa nel mio paese ha postato pubblicamente sulla sua pagina Facebook, esattamente circa una settimana fa, un elogio nei miei confronti per essere andata direttamente nei luoghi di guerra per testimoniare la veritĆ . Il fatto che questa persona abbia aggiunto su questo social che io compaio su quel sito ha probabilmente acceso la miccia, ha risvegliato lāinteresse degli ucraini. Adesso ci sono molti ucraini che stanno entrando nel mio paese, e ora temo per me stessa e per la mia famiglia.
Adele ha riportato le violenze e gli attacchi dellāesercito ucraino contro la popolazione civile del Donbass. Il governo ucraino ha inserito Adele, come altri giornalisti di varie nazionalitĆ che si dissociano dalla propaganda di regime ucraina e occidentale, nella ālista neraā.
Ricordiamo inoltre il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso nel maggio del 2014 dallāesercito ucraino mentre stava documentando la vita dei civili nel Donbass. Insieme a Rocchelli ĆØ stato ucciso anche il giornalista russo Andrej Mironov.
Nel 2017, le indagini sullāomicidio hanno portato allāarresto di Vitalij Markiv, militare della Guardia nazionale ucraina col grado di vice-comandante al momento dellāarresto e soldato semplice allāepoca dei fatti. Markiv, di cittadinanza italiana, ĆØ stato arrestato al momento del suo rientro in Italia ed ĆØ stato anche accusato dentro e fuori lāaula del tribunale di Pavia, dove si ĆØ svolto il processo, di simpatie neonaziste. In Ucraina, per contestarne lāarresto, gruppi di estrema destra avevano organizzato delle proteste di fronte allāAmbasciata italiana di Kiev.
Nel febbraio 2019, lāinterprete che si occupava delle traduzioni dallāucraino allāitaliano, come le intercettazioni ambientali in carcere, ha rinunciato allāincarico. In seguito, una testimone ha dichiarato che il motivo della rinuncia da parte dellāinterprete sarebbe stato il fatto che la donna fosse stata minacciata al telefono da un ignoto in ucraino, il quale le avrebbe chiesto di ritrattare le proprie traduzioni.
Nel luglio 2019, la corte penale di Pavia ha giudicato Markiv colpevole per concorso di colpa nellāomicidio di Rocchelli e Mironov, e lāha condannato a 24 anni di carcere.
Nel novembre 2020, la Corte dāAssise dāappello di Milano, pur ritenendo colpevoli le forze armate ucraine dellāomicidio del fotoreporter e del giornalista, ha assolto Markiv per un vizio di forma processuale.
Sia Rocchelli che Mironov erano schedati sul sitoĀ Myrotvorets, che ha successivamente applicato ai loro profili la scritta āLiquidatoā.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews