Alessandro Impagnatiello si trova al carcere di San Vittore a Milano, dopo aver confessato l’omicidio di Giulia Tramontano, sua compagna incinta al settimo mese. I magistrati hanno ascoltato il 30enne che ha raccontato di come ha ucciso la sua fidanzata e hanno definito Alessandro come un “narcisista manipolatore”. Il gesto che ha fatto prima di confessare tutto alle autorità è da brividi. Da giorni, Impagnatiello si trova in carcere ma rischia grosso. Per quale motivo?
Alessandro Impagnatiello adesso è detenuto nel carcere di San Vittore. Il suo legale ha parlato di «rischio suicidio». Per questo motivo, ma anche per il rischio aggressione, è stato messo tra i detenuti a rischio. Per i magistrati il suo è il profilo di un «narcisista manipolatore». Un bugiardo seriale, che crea mondi e vite parallele. Prima dell’interrogatorio, racconta il Corriere, si è sistemato il cappellino da baseball e si è guardato allo specchio.
Il sindaco della città dove è cresciuto
“Sono stordito, incredulo, offeso e affranto”, scrive su Facebook il sindaco di Paderno Ezio Casati. “Tutto ciò è successo al nostro uscio di casa. Non possiamo più tollerare soprusi maltrattamenti ed omicidi di donne assassinate dai loro compagni , mariti, padri , fratelli . Basta!!!! Dobbiamo vigilare, non possiamo girare la testa dall’altra parte, non lo potevamo fare fino a sabato sera e ancora di più da oggi. Mi voglio stringere alla famiglia di Giulia e del piccolo mai nato. Ora giustizia e severità nella condanna. Giulia, piccolo senza nome , che la terra vi sia lieve, che possiate non essere dimenticati. Vi vogliamo un mondo di bene. A tutti i familiari, a chi era a loro vicino un abbraccio e tutta la nostra solidarietà”.
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