Filippo Turetta in stato d’arresto nel cuore della Germania: cosa succede adesso? Bisognerà attendere qualche settimana prima che venga ‘consegnato’ all’Italia

(ANSA) – ROMA, 19 NOV – Bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure – in genere qualche settimana – per l’estradizione in Italia di Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, fermato in Germania in esecuzione del mandato d’arresto europeo firmato dalla procura di Venezia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato entro 60 giorni dall’arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni.

Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all’esecuzione del mandato d’arresto europeo. Al giovane viene ora notificato il mandato d’arresto da parte delle autorità tedesche; sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione.

Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l’iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere.

Filippo Turetta fermato in autostrada, la fuga finisce a Lipsia: cosa succede ora

La fuga di Filippo Turetta è finita in Germania: lo studente 22enne è stata arrestato, era a bordo della sua Grande Punto ripresa dalle telecamere di mezzo nord-est e oltre confine. Il presumo killer dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin sarebbe stato fermato vicino a Lipsia nella notte tra sabato 18 e domenica 19 novembre secondo quanto riporta il Corriere il ragazzo “è vivo e sta bene”. Sarebbe stato bloccato lungo l’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca. Su di lui era stato spiccato un mandato di cattura europeo. Probabilmente è stato fatale per lui il passaggio in autostrada, essendo la sua targa ormai nota alle polizie europee.

Turetta è stato fermato “mentre era in auto. Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi del suo rientro in Italia”, dichiara Emanuele Compagno, il legale del 22enne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin. Il legale parlando con LaPresse aggiunge di “aver avvisato i genitori”.

La fuga è durata una settimana. il ventiduenne studente di ingegneria del quale si erano perse le tracce dalla tarda serata di sabato 11 novembre quando è stato ripreso a picchiare violentemente l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, rinvenuta cadavere ieri mattina in dirupo nella zona di Piancavallo.  La Grande Punto nera dopo l’aggressione a Giulia ripresa dalle telecamere di un’azienda, la ’Dior’ di Fossò in provincia di Venezia , in quella notte è stata rilevata altri punti , a Zero Branco, ad Aviano (via Monte Cavallo che conduce a Piancavallo), ad Arcola e all’uscita delle gallerie del Vajont. L’autovettura è stata vista in Val Zoldana, è transitata domenica mattina alle ore 7,22 a Forno di Zoldo. In mattinata, alle ore 9,07, c’è una immagina a Ospitale nella zona di Cortina d’Ampezzo. I successivi rilevamenti, a Lienz in Austria, ma anche in Carinzia nella zona di Villach. Stamattina l’arresto in Germania nei pressi di Lipsia. Fine della corsa.

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