Novak Djokovic ha iniziato la sua campagna al Roland Garros con un successo, non poteva essere altrimenti, ma più che per la vittoria su Kovacevic il serbo si è fatto notare per un messaggio che ha scritto sulla telecamera al termine della partita, un messaggio che ha fatto il giro del mondo e lo ha rispedito tra le polemiche.
Senza Nadal è caccia aperta. I favoriti per questa edizione del Roland Garros sono due: Alcaraz e Djokovic, che però a Roma hanno perso malamente. Novak va a caccia pure dello Slam numero 23 (se lo vince è record assoluto) e vuole continuare a sognare lo Slam (come nel 2021, quando ne vinse tre). Djokovic da grande campione qual è sa bene di avere la chance di conquistare il trono a Parigi.
Il serbo ha esordito con Kovacevic, un giocatore americano non giovanissimo né di grande livello che sul centrale ha fatto il suo esordio ed ha perso 3 set a 0, comunque ben comportandosi. Quando la partita è finita Djokovic ha sorriso, ha celebrato il successo (il primo, spera di sette a Parigi) e dopo aver vinto ha preso il pennarello e sulla telecamera ha scritto: “Il Kosovo è il cuore della Serbia. Stop alla violenza!“.
All’indomani del suo controverso messaggio sulla situazione rovente in Kosovo, Novak Djokovic ha assunto pienamente le sue parole. E questo nonostante il rischio di una sanzione da parte della Federazione francese di tennis (FFT).
Novak Djokovic insiste e firma. Dopo aver creato una vivace polemica lunedì sera scrivendo alla telecamera un messaggio molto politico dopo la vittoria nel primo turno del Roland-Garros, martedì il serbo ha assunto pienamente le sue parole.
“Non sono un politico e non ho intenzione di entrare in un dibattito politico. Questo argomento è molto delicato, ha commentato Djokovic a diversi media serbi. Come serbo, tutto ciò che accade in Kosovo mi fa molto male. È il minimo che potrei Mi sento responsabile, come personaggio pubblico – in qualsiasi campo – di dare il mio sostegno. In particolare, come figlio di un uomo nato in Kosovo, sento il bisogno di sostenere loro e la Serbia”.
“Non mi trattengo e lo rifarei”
“Non so cosa riserverà il futuro al popolo serbo e in Kosovo, ma è necessario dare il nostro sostegno e mostrare unità in questo tipo di situazione”, ha continuato uno dei favoriti dello slam grand-parigino. “Non so cosa succederà. Ho sentito che ci sono state molte obiezioni sui social. Forse verrò sanzionato. Ma non mi trattengo e lo faccio. Lo rifarei”.
“Il Kosovo è il cuore della Serbia. Fermiamo le violenze”, ha scritto lunedì sera Djokovic, riferendosi alle tensioni che hanno colpito di recente il nord del Paese. Kosovoex provincia serba, da quando è stata proclamata l’indipendenza nel 2008. A differenza di Francia e Onu, la Serbia non ha ancora riconosciuto il Paese e il suo esercito ha recentemente annunciato che rimarrà “fino a nuovo avviso” in “stato di “massima allerta” al confine, mentre in diverse località del Kosovo sono scoppiati scontri tra la polizia e la popolazione serba.
Con queste parole il giocatore ritiene quindi che il Kosovo faccia parte della Serbia, posizione ritenuta nazionalista. Ciò potrebbe costituire una violazione dello statuto della federazione francese, che vieta ai giocatori “qualsiasi forma di violenza”, di cui fanno parte in particolare “le opinioni politiche e religiose”. Il numero 3 del mondo dovrebbe essere rapidamente fissato sul suo destino.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews
