“Sapevano tutto, ecco le prove”. Stramezzi mostra a Bruxelles i documenti facendo tremare Speranza e la feccia intera

Bruxelles è stata organizzata una tre giorni di lavori in occasione dell’International Covid Summit. Un incontro che vede riunirsi medici e scienziati da tutto il mondo per discutere fra loro e presentare ufficialmente i risultati dei loro studi e analisi sul tema del Covid e correlati. Da questa serie di incontri stanno emergendo dati e verità sorprendenti. Mentre in Italia grazie alla controinformazione e alle inchieste – come quelle di “Fuori dal Coro” sui documenti riservati di AIFA – all’International Covid Summit medici e specialisti raccontano di come all’improvviso si sono visti “eretici” agli occhi di colleghi, politici, e big dei farmaci. Uno dei punti su cui si è molto dibattuto è stato anche quanto accaduto in Italia tra il febbraio e il maggio 2020. A parlare, tra gli altri, oltre a Giovanni Frajese – che si candidò con Italexit di Gianluigi Paragone per portare avanti la battaglia per la verità su Covid e vaccini – c’è anche Andrea Stramezzi, che durante il primo lockdown si era precipitato a salvare il papà di un amico. Da lì, l’abisso. Ed è lui stesso a raccontarlo.

Stramezzi ci riuscì, e riuscì a salvare molti altri pazienti della prima ondata – la più dura – salvo poi subire offese e ingiurie infamanti. Durante il suo intervento a Bruxelles per l’International Covid Summit, ripreso da RadioRadio, oltre a raccontare la sua esperienza personale, il medico ha anche mostrato le linee guida precedenti di qualche giorno le indicazioni del governo Conte-Speranza. La famosa “tachipirina e vigile attesa” ancora al vaglio dei magistrati per accertare se sia stata quella scelta a causare migliaia di morti in Italia. Spiega Stramezzi illustrando le linee: “È una cosa importante, dirimente. Queste linee guida sono del 27 marzo 2020. Fatte dall’azienda sanitaria locale – quindi dall’ospedale – Papa Giovanni XXIII, il primo colpito in Italia, e forse in Europa. Le linee guida pubblicate prevedono azitromicina e idrossiclorochina a casa. Poi, in caso di Covid serio, ricovero, magari cortisone ed enoxaparina. Sapevamo già tutto il 27 marzo 2020″.

Spiega ancora Stramezzi parlando di queste linee all’International Covid Summit: “Fino ad allora avevamo avuto solo 600 morti in Italia, degli altri 190mila morti la responsabilità è di chi ha ignorato le terapie precoci domiciliari e il plasma iperimmune del dottor De Donno. Questo sapendo che l’autorizzazione dei vaccini a mRNA sarebbe stata condizionata in emergenza al fatto che non esistessero le cure, altrimenti non avrebbero potuto autorizzarli”. Una bordata che apre uno squarcio incredibile sulla vicenda e che fa capire ancora meglio come intorno a tutta la questione Covid siano confluiti altri interessi. Per ultimo quello della salvaguardia della vita e della salute delle persone. “Il più grande business della storia Occidentale, la più grande mistificazione che un giorno, presto o tardi, sarà considerato non solo il più grande scandalo dell’era moderna, ma il più grande genocidio del secolo“.

Stramezzi, l’intervento all’International Covid Summit

Conclude Stramezzi il suo durissimo intervento all’International Covid Summit: “Oltre alle cure negate e la complicità dei media mainstream e delle riviste scientifiche, alcuni potenti hanno sfruttato la paura e causato perdite infinite. Questo pur sapendo che il Covid si cura con terapie domiciliari precoci, semplici e poco costose. I vaccini sono quindi inutili, esistendo le cure. I vaccini sono inefficaci. Non prevengono contagio e malattia, visto che tutti i virus a RNA messaggero mutano continuamente, e lo sappiamo da sempre. I vaccini sono dannosi e i moltissimi casi di eventi avversi saranno la sfida della medicina dei prossimi anni. Questo Parlamento Europeo, che ringrazio per l’invito, non potrà non tenerne conto, o la storia lo condannerà“.

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