Morta dopo ore di attesa
La giovane paziente sarebbe stata “parcheggiata” per ore nell’ospedale San Giovanni di Dio, prima di essere operata. Ma, ormai, per Benedetta Godano era troppo tardi. È deceduta, poi, in una struttura di Catanzaro, dove era stata trasferita in condizioni disperate. Un’agonia lunga 20 giorni che si è conclusa in tragedia.
La riscostruzione
Il suo decesso risale allo scorso 24 aprile e adesso si indaga. La denuncia arriva dalla mamma di Benedetta, Maria Madera, che agli inquirenti ha raccontato l’odissea sanitaria. La mattina del 7 aprile sua figlia è arrivata in ospedale con un’ambulanza del 118, tanto erano forti i dolori che accusava. In pronto soccorso un’inutile attesa di due ore in codice verde. Se ne torna a casa senza essere visitata.
Ma i dolori persistevano e la donna, alle 12, ha richiesto di nuovo l’intervento del 118 per essere riaccompagnata in ospedale. A quel punto viene “parcheggiata” in un corridoio del pronto soccorso. Soltanto alle 21,30, dopo che la donna iniziava a vomitare, due infermieri la spostano in una stanza del pronto soccorso, e a mezzanotte viene trasferita in chirurgia.
Alle 6 del mattino viene sottoposta d’urgenza a un intervento e nel pomeriggio viene trasferita in Rianimazione: ci resta fino al 17 aprile, fino a quando viene trasferita al Policlinico universitario di Germaneto, in coma farmacologico. Benedetta non ce l’ha fatta. Le condizioni sono irrimediabilmente peggiorate il 24 aprile.
L’esposto in Procura
Secondo i familiari, un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la vita alla giovane: «Poteva essere salvata», spiega la madre. Un sospetto che ha portato il pm di catanzaro ad aprire un’inchiesta per omicidio colposo. Un procedimento che – almeno per il momento – è a carico di ignoti.
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