L’addio a Domenico Cavallo: il ciclista che tentò la fuga dalla lunga distanza alla Milano-Sanremo, poi diventò direttore sportivo di squadre professioniste
Lutto nel mondo dello sport. Questa mattina è morto a Cavallermaggiore, in seguito ad un malore, Domenico Cavallo, ciclista professionista negli anni ‘80, direttore sportivo di squadre prof. Originario di Foresto, frazione di Cavallermaggiore dove abitava ancora oggi, Cavallo aveva 61 anni. Iniziò a pedalare fin da giovanissimo, arrivando al professionismo attraverso le società ciclistiche di Dronero (con cui vinse nel 1980 il titolo italiano dilettanti juniores), Caramelle Careglio, Gs Fiat Trattori e Fiat Agri. Nel 1984 il suo primo contratto da professionista, con la spagnola Zor Gemeaz, con cui correrà due anni, prima di passare all’italiana Ariostea e infine, nel 1988, alla belga Isoglass.
Cavallo ha nel palmares diverse vittorie da semiprofessionista, come i successi nel trofeo De Gasperi a Bassano del Grappa o vittorie di tappa al Giro della Valle d’Aosta, oltre alla Torino-Biella e nella «Piccola Sanremo».
«Domenico era un personaggio molto conosciuto a Cavalermaggiore – ricorda il sindaco Davide Sannazzaro – ma era soprattutto un amico. Una persona che stimavo molto e con cui ho bei ricordi che conserverò per sempre nel mio cuore». Tra le pagine più belle scritte da Cavallo, c’è un tentativo di fuga dalla lunga distanza alla Milano-Sanremo. I funerali si svolgeranno venerdì a Cavallermaggiore, in orario ancora da definire.
