Ucraina, Zelensky e la sua manica di pazzi stavano per attaccare Mosca! L’incredibile retroscena direttamente dal Washington Post, che ha reso noti alcuni dei documenti ufficiali diffusi online dal militare 21enne Jack Teixeira

1. UCRAINA: WP, ESERCITO KIEV VOLEVA ATTACCARE MOSCA, FERMATO DA USA

 (LaPresse) – A febbraio, a pochi giorni dal primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina, Kiev stava pianificando di attaccare Mosca. È quanto rivela il Washington Post, citando un report riservato Usa.

Il generale Kyrylo Budanov, a capo della direzione dell’intelligence militare ucraina, aveva incaricato i suoi ufficiali di “prepararsi per gli attacchi di massa del 24 febbraio” con tutto ciò che l’esercito ucraino disponeva. Kiev aveva anche riflettuto di attaccare via mare con tritolo la città portuale di Novorossiysk sul Mar Nero. A Washington, però, stavano monitorando segretamente i piani ucraini.

La Casa Bianca temeva infatti da tempo che gli attacchi sul territorio della Russia potessero provocare una risposta aggressiva da parte del Cremlino. Il 22 febbraio, due giorni prima dell’anniversario, la Cia, riporta il Wp, ha diffuso un nuovo report riservato secondo cui l’intelligence militare ucraina “aveva accettato, su richiesta di Washington, di rinviare gli attacchi” su Mosca.

2. KIEV VOLEVA I RAID IN RUSSIA, MA IL PENTAGONO LA BLOCCÒ

Estratto dell’articolo di Antonella Ciancio per “il Fatto quotidiano”

[…] L’ultima rivelazione sui retroscena della guerra russo-ucraina emerge da uno dei documenti di intelligence diffusi online dal militare 21enne Jack Teixeira e ottenuti dal Washington Post.

La notizia degli sventati attacchi mette in luce le tensioni tra Kiev e l’Amministrazione Biden sul rischio di alimentare uno scontro diretto tra Stati Uniti e Mosca. […]

La figura al centro del caso è l’ambizioso generale Kyrylo Budanov, capo del direttorato dell’ingelligence militare ucraina (Hur) responsabile di possibili attacchi in territorio straniero. […]A Washington, l’intelligence stava attentamente monitorando le mosse ucraine. Due giorni prima dell’anniversario, un rapporto della Cia riferiva che l’Hur “ha accettato, su richiesta di Washington, di posporre gli attacchi”, secondo il Post.

Non è chiaro cosa abbia fatto cambiare idea agli ucraini. Secca la smentita. “Perché dovremmo farlo? Cosa risolverebbe un’azione così una tantum? Cambierebbe il corso della guerra? Farebbe fuggire i russi? Eliminerebbe la necessità di armi?”, scrive su Twitter il consigliere alla presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, che punta il dito contro la stampa che “consciamente o inconsciamente “influenza l’opinione pubblica nei Paesi occidentali […]”.

La rivelazione dei ‘Pentagon files’ si aggiunge ai sospetti di altri attacchi in territorio russo. Secondo funzionari citati dal Post, gli Usa e gli alleati europei ammonirono Kiev dopo l’uccisione a Mosca di Daria Dugina in un attentato apparentemente destinato al padre, Alexander, influente ideologo nazionalista del Cremlino. […]

A preoccupare la Casa Bianca, secondo Politico, sarebbe anche la possibilità che l’attesa controffensiva ucraina di primavera non produca risultati. Ne avrebbero discusso privatamente funzionari dell’Amministrazione Biden, che temono una ricaduta negativa anche sugli Usa. […]

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