di Tommaso Croco per IlParagone
La Francia ha deciso di dichiarare guerra al papillomavirus. Ma ha scelto di farlo con mezzi che hanno subito fatto scattare l’allarme tra i cittadini, da poco usciti dall’incubo coronavirus e ora terrorizzati all’idea di nuove imposizioni in materia sanitaria. Il presidente Emmanuel Macron ha sottolineato l’importanza di combattere questo patogeno, responsabile ogni nano di 30.000 lesioni precancerose della cervice e 6.000 nuovi casi di cancro nelle donne e negli uomini. Dando il là a una campagna di vaccinazione generale per i ragazzi dei licei, gratuita. Il timore che molte famiglie hanno subito avanzato sui social è che questo possa essere il primo passo verso nuovi obblighi di somministrazione, che potrebbero scattare nei prossimi mesi e privare ancora una volta i cittadini della libertà di scelta.
Come sottolineato dalla testata francese Le Figaro, le infezioni causate dal papillomavirus sono il più delle volte benigne ma possono persistere e portare al cancro. Per l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), il modo migliore per eliminare questi rischi è attraverso lo screening e la vaccinazione.
Nonostante i tanti appelli lanciati nel corso degli ultimi anni, il tasso di copertura vaccinale in Francia è attualmente del 37% per le ragazze e del 9% per i ragazzi, mentre la strategia decennale per la lotta contro il cancro 2021-2030 punta a un obiettivo dell’80% entro sette anni. Proprio per questo, le famiglie temono che alla fine Macron possa optare per l’introduzione di un vero e proprio obbligo, scelta che sarebbe accompagnata da nuove proteste.
Al momento la vaccinazione è raccomandata per ragazze e ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, ma è possibile sottoporsi alla somministrazione fino all’età di 19 anni. Per gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, questo limite è esteso fino a 26 anni.
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