“Se penso alle stron*ate, mi viene in mente Giuseppe Brindisi” Adriano Celentano demolisce come non mai il pennivendolo che campa leccando il deretano del regime

Monta la polemica sui social tra Adriano Celentano e Giuseppe Brindisi. “Zona Bianca – ma un po’ offuscata…”: non poteva che esordire con un gioco di parole il cantante più molleggiato d’Italia, che ce l’ha con il conduttore del programma di Rete Quattro. Una sorta di lettera aperta, il suo post su Twitter, in cui gli scrive: “tu, nonostante l’atteggiamento simpatico, spesso e volentieri risulti sfacciatamente antidemocratico”. A conforto della sua tesi, Celentano cita il trattamento riservato a Nunzia Schilirò, l’ex vice questore prima sospesa e poi licenziata a seguito delle sue posizioni su Green pass e vaccino, candidata di Italexit alle recenti elezioni politiche. “Vedo che lei ascolta tutti in religioso silenzio in attesa che tu le dia la parola – scrive ancora Adriano Celentano – E quando finalmente gliela dai, non solo permetti agli altri che la massacrino in modo che non si capisca cosa dice, ma addirittura, come se non bastasse, la interrompi tu”.

Tutto ciò è scorretto per due ragioni, argomenta ancora il molleggiato. La prima ragione è “perché lo spettatore a casa vuole sentire tutte le campane e non soltanto quelle che piacciono a te”. Il secondo motivo, più prosaico ma non meno pungente: “perché la tua simpatia potrebbe perdere numerosi punti di share”. Chi ha buona memoria, o semplicemente chi è fan di Celentano, ricorderà che non è la prima volta che interviene in merito. Giuseppe Brindisi pare essere la sua vittima preferita. Soltanto il 27 luglio del 2022 lo aveva definito, sempre via social, “il peggior conduttore d’Italia, seguito da Parenzo”. Riferendosi agli ospiti presenti allora nella puntata di Zona Bianca, aveva anche aggiunto un commento poco lusinghiero, ma efficace, sull’infettivologo Fabrizio Pregliasco: “Non può mancare il Pregliasco di turno, con le sue risatine non sempre simpatiche, che esegue con meticolosa attenzione il lavoro di sbarramento di ciò che i telespettatori non devono capire”.

Per concludere con la stoccata al veleno, rivolta in generale ai cantori della narrativa sul Covid: “Se la gente inizia a capire sono guai”. Alla prossima puntata.

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