“Conte e Speranza devono pagarla pesantemente” Recuperato un dossier segreto: per i due parassiti si mette male per davvero

di Antonio Oliverio per Il Paragone

Lo pensano in tantissimi, ed era pure piuttosto evidente, ma ora a certificare ufficialmente che l’Italia non era preparata alla pandemia e che l’ha gestita in maniera pessima potrebbero essere i pm della Procura di Bergamo, che nei prossimi giorni chiuderà le indagini per omicidio colposo e epidemia colposa in merito alla mancata zona rossa nella Bergamasca e alla mancata applicazione del Piano pandemico da parte del governo Conte. Proprio l’ex premier è nel mirino della magistratura, naturalmente assieme all’allora ministro della Sanità, Roberto Speranza, ai membri del Cts e agli amministratori lombardi. Un’indagine nata grazie alle scoperte di Robert Lingard, oggi intervistato da il Giornale, il 31enne bresciano emigrato a Londra che ha ripescato dalla rete il dossier dell’Oms scomodo per il governo. Già consulente dei familiari delle vittime della Bergamasca, Lingard, specializzato in Analisi delle politiche pubbliche presso la London School of Economics e l’Università di Oxford, sostiene che si poteva fare di più e di meglio. Lingard, nella prima ondata della pandemia, ha perso due parenti e tre sono finiti in terapia intensiva. Uno di questi, dopo cinque mesi di ospedale, ha rischiato anche la paralisi. “Volevo capire perché era successo”, aveva spiegato Lingard in una precedente intervista ancora a il Giornale, risalente al 23 aprile 2021. Tutto ha inizio a Venezia, in un distaccamento dell’Oms, dove gli scienziati scrivono un report sulla situazione d’emergenza intitolato “Una sfida senza precedenti; la prima risposta dell’Italia al Covid”. Sono cento pagine dettagliate e documentate, che vengono pubblicate il 13 maggio dall’Oms e che mettono evidenza un aspetto preoccupante: il piano pandemico italiano è fermo al 2006, perciò vecchio, insufficiente e inadeguato. Rimangono online pochissimo e, dopo soltanto qualche ora, vengono cancellate.

Robert Lingard ha recuperato il report dell’ex Oms che ha dato la stura all’inchiesta; ha ritrovato “le farlocche autovalutazioni all’Oms ed alla Ue, che oggi considera l’Italia il cluster d’Europa”, come è scritto testualmente nell’articolo in questione, ed è stato ancora lui ad aver scovato i verbali Ue del gennaio 2020, che inchiodano l’ex ministro della Salute Roberto Speranza sui mancati tamponi ai cittadini cinesi. Tutto ha inizio a Venezia, in un distaccamento dell’Oms, dove gli scienziati scrivono un report sulla situazione d’emergenza intitolato “Una sfida senza precedenti; la prima risposta dell’Italia al Covid”. Le cento pagine rimangono online pochissimo e, dopo soltanto qualche ora, vengono – misteriosamente – cancellate. Ma, poiché quello che pubblichi nel world wide web alla fine una traccia la lascia sempre, il giovane bresciano trapiantato nel Regno Unito è riuscito a recuperare il materiale scottante, poi l’esperto ha fornito ai pm di Bergamo le prove che inguaiano Conte e Speranza. Occorre riportare testualmente il seguente, chiarificatore, passaggio dell’intervista al quotidiano milanese: “Questi documenti hanno dimostrato la negligenza delle istituzioni italiane e l’impatto che le loro bugie hanno avuto sulla sicurezza nazionale dei partner europei.

Secondo un recente rapporto Ue, il Covid-19 è una cosiddetta minaccia Cbrn (chimico-batteriologica-radiologica-nucleare, ndr). Dal 2017 esiste un piano d’azione dell’Unione europea , la Commissione Ue richiedeva espressamente esercizi di simulazione come durante una pandemia, seminari sul regolamento sanitario internazionale e best practises sullo screening in entrata e in uscita dai confini dei Paesi membri. Nel 2018 l’Italia era il peggiore Paese dopo il Belgio, i Paesi con la mortalità peggiore durante la prima ondata”. Nel rapporto Ue sulla preparazione alle minacce Cbnr venivano evidenziate come criticità dell’Italia l’inadeguato stoccaggio di dispositivi di protezione individuale, persino di quelli a tutela degli operatori di primo soccorso, e l’assenza di un modello strategico di partnership con l’industria privata per la produzione nazionale di mascherine. Poi, sollecitato sul fatto che il Pd sostiene che la responsabilità debba ricadere tutta in capo al governatore Attilio Fontana, Robert Lingard afferma che “dopo il Qatargate, è meglio che il Pd lombardo guardi i suoi panni sporchi”. Sipario e applausi.

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