Il vicino gli sfonda la casa con una ruspa dopo il litigio, lui per difendersi spara e lo ammazza: Epifania choc alle porte di Arezzo

Da www.sr71.it

Sfonda la villetta del vicino con l’escavatore ma viene ucciso a colpi di fucile. Finisce in tragedia la lite tra vicini, arrestato un 53enne italiano per omicidio. 

Tragedia alle porte di Arezzo nella notte dell’Epifania. Finisce nel sangue una lite tra vicini scaturita, a quel che si apprende, per vecchi dissidi. Ma il movente è ancora da accertare. E’ successo ieri sera, verso le 20:30, in un casolare isolato, in località San Polo, zona collinare alle porte della città, sotto l’alpe di Poti.

Secondo quanto comunicano i militari del comando provinciale di Arezzo, un operaio di 57 anni di origine albanese, dopo quello che sembra l’ennesimo diverbio, ha messo in moto il suo escavatore e, dopo aver danneggiato 4 macchine del vicino di casa, si è diletto violentemente contro la sua abitazione: infierendo colpi, con la  violenza della benna del mezzo, contro le mura e il tetto della dimora, adesso resa inagibile per i danni.

A quel punto, il proprietario della casa, un uomo di 53anni barricato dentro la sua abitazione, insieme la famiglia riunita per cena, ha fatto fuoco con il suo fucile sull’albanese uccidendolo. Sono almeno cinque i colpi esplosi, ma sarà la scientifica a chiarire anche questo aspetto. L’arma, a quanto trapela, sarebbe regolarmente denunciata.

Poi la notifica ai soccorsi. Sul posto sono intervenuti, i sanitari del 118, i vigili del fuoco del comando di Arezzo e i carabinieri che hanno arrestato l’uomo perché indiziato del reato di omicidio. Le indagini sono iniziate con il più stretto riserbo, ma dalla dinamica finora trapelata c’è però l’ipotesi di legittima difesa – o eccesso di questa – che potrebbe attenuare la condotta dell’omicida.

L’arma e i bossoli sulla scena del reato sono stati sequestrati così come tutta l’area di interesse. L’autorità giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico legali del caso che verranno svolti nei prossimi giorni alla medicina legale dell’Ospedale di Siena.

Nell’attesa dell’interrogatorio di garanzia che probabilmente si terrà oggi l’arrestato è stato condotto al carcere di Arezzo. Coordina le indagini il Pm Laura Taddei.

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