Torna in vita dopo esser sembrato morto per 90 minuti a causa di un arresto cardiaco: il racconto di Alistair

Alistair Blake ha vissuto un’esperienza a dir poco miracoloso: è andato in arresto cardiaco e sembrava morto per 90 minuti per poi tornare in vita grazie all’intervento dei paramedici. Il 61enne ha condiviso la sua drammatica esperienza: cosa ha vissuto in quei fatidici 90 minuti?

Sua moglie ha notato che stava male un giorno, alle 3 del mattino. “Mia moglie ha il sonno leggero e mi ha svegliato gorgogliando. Ha afferrato il suo cellulare per chiamare l’ambulanza e le hanno detto di togliermi dal letto per poter eseguire la RCP. Ha fatto la RCP per 20 minuti… poi sono arrivati ​​i paramedici. Hanno fatto la RCP e mi hanno colpito con il defibrillatore. Apparentemente, è stato qualcosa di più di 10-12 volte”.

I sanitari lo avevano dato per spacciato. La polizia, giunta nel frattempo anche lei sul posto, ha avvisato la moglie Melinda di prepararsi al peggio: suo marito difficilmente sarebbe sopravvissuto. I paramedici hanno provato a rianimarlo per ben 90 minuti ed è accaduto un miracolo: quando stavano per fermarsi, hanno miracolosamente trovato un battito. Alistair si è svegliato al Frankston Hospital una settimana dopo. Non aveva lesioni cerebrali. Il suo caso è quasi inspiegabile tant’è che i medici lo ha soprannominato “Lazzaro”, come l’uomo che è stato resuscitato dai morti.

Il 61enne ha raccontato come ha vissuto la vicenda al podcast I’ve Got News For You di news.com.au. Alistair ha un ricordo confuso dell’episodio. “Ricordo di essere andato a letto il sabato sera – e la cosa successiva che ricordo è stato svegliarmi il giovedì mattina su una barella che va dalla terapia intensiva alle cure coronariche”, ha detto. Ma soprattutto, cosa ha visto mentre era quasi morto? “Il cervello umano ha completamente bloccato quello che è successo nel mezzo. Molte persone mi chiedono se ho visto qualcosa, e no, non ho visto niente. Niente luci, niente del genere”.

In molti hanno raccontato di aver visto una luce bianca durante un’esperienza di pre-morte, ma non Alistair. Il consulente di cure palliative di Palliative Care South East, Patrick Steele, ha spiegato a I’ve Got News For You le ragioni scientifiche e spirituali della luce di cui parlano tante persone. Secondo Steele si tratta della stessa luce che vediamo quando si sviene, ma amplificata. “Il cambiamento dell’afflusso di sangue che si verifica nel cervello a causa della bassa pressione sanguigna si traduce in una sorta di visione a tunnel, quindi l’oscurità arriva dall’esterno prima che si sviene. Per me, questa (luce bianca) è una versione più esagerata dello svenimento“.

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