Il Banana sta facendo girare le balle a Mattarella: al Quirinale ci si chiede se possa aver diritto a salire davanti alla Mummia per le consultazioni

Dagoreport di dagospia.com

FERMI TUTTI! IL CONSIGLIERI DI MATTARELLA SI STANNO DOMANDANDO, DOPO L’ENNESIMO AUDIO IN GLORIA DI PUTIN, SE POSSONO RICEVERE BERLUSCONI PER LE CONSULTAZIONI…

Giorgia Meloni si macera nellā€™amletico dubbio: acconsento oggi alle richieste di Salvini e Berlusconi per mandarli a cagare domani o li sfanculo subito? La Ducetta sā€™ĆØ giĆ  rotta i cabasisi di sottostare al doppio ricatto dei suoi alleati svalvoloni.

Da un lato cā€™ĆØ Matteo Salvini che, vedendo Forza Italia spaccata e Berlusconi in pieno delirio senile-confusionale, si pone come unico possibile alleato ā€œstabileā€ di Fratelli dā€™Italia. Da questa sua convinzione, alza lā€™asticella, pone condizioni, evoca scostamenti di bilancio e riforme visionarie (e costosissime): dalla Flat Tax al sistema pensionistico.

Poi cā€™ĆØ Berlusconi con le sue arlecchinate. Un giorno si auto-nomina consigliere della Meloni; poi ricorda che il compagno di Giorgia, Andrea Giambruno, ĆØ un suo ā€œdipendenteā€ (cosa tra lā€™altro falsa, visto che formalmente lā€™amministratore delegato di Mediaset ĆØ Pier Silvio, a cui fa fare la figura del cartonato).

Il Banana ĆØ riuscito a far girare le palle al Colle quando, uscendo da Montecitorio, ha esibito la lista dei ministri: uno sgarbo non sllo a Giorgia ma soprattutto a Mattarella, che i ministri li dovrĆ  nominare (e la Mummia del Quirinale, da buon siculo, se lā€™ĆØ legata la dito).

Lā€™azione di disturbo del Cav, nei confronti di Giorgia Meloni, non ha limiti: ha imposto Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli come capigruppo, a garanzia di una guerriglia parlamentare contro il governo della Ducetta.

Ha storto il naso davanti allā€™ipotesi di Carlo Nordio al ministero della Giustizia sostenendo di aver trovato lā€™accordo sulla sua adorata Maria Elisabetta Alberti Casellati (avviso ai navigati: si scrive Casellati e si legge Nitto Palma, giĆ  ministro della Giustizia del governo Berlusconi del 2011).

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Il Quirinale ĆØ ovviamente preoccupatissimo. Ha giĆ  raccomandato allā€™entourage di Giorgia Meloni di presentarsi con un governo solido, coeso, con ministri ineccepibili anche dal punto di vista morale. Un monito cosƬ non puĆ² che mettere in crisi.

La presidente di Fratelli dā€™Italia spera in un aiuto di Mattarella nella scelta dei ministri: unā€™alzata di sopracciglio, un sussurro, una vibrazione di labbro. Qualcosa che indirizzi il carro con tutti i buoi.

Il presidente della Repubblica, perĆ², ha le mani legati: seguirĆ  la prassi, nei limiti di quanto previsto dalla Costituzione. Non userĆ  la sua moral suasion. Come farĆ  la Ducetta a uscire dal cul de sac in cui i suoi alleati vogliono infilarla a tutti i costi?

Anche perchƩ le beghe di tinello sono poca cosa rispetto alle grandi questioni internazionali che, una volta a palazzo Chigi, dovrƠ affrontare.

Il 15-16 novembre ci sarĆ  il G20 a Bali, quello in cui probabilmente incroceranno il grugno Biden e Putin per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina. E lei, Giorgia Meloni from Garbatella, sarĆ  lƬ a rappresentare lā€™Italia tra lo scetticismo e la diffidenza degli altri capi di Stato e di governo. In quel contesto avere al proprio fianco Tajani, ciambellano di Berlusconi amico di Putin, sarebbe lā€™ennesimo autogol.

Giorgia finirebbe isolata a sgranocchiare crackers, aspettando impazientemente la fine del forum. Anche per questo ha ripreso quota lā€™ipotesi di portare alla Farnesina lā€™ambasciatore Giampiero Massolo. Lā€™ex capo del Dis, atlantista di ferro e molto conosciuto negli ambienti che contano, sarebbe il passepartout perfetto per introdurre Meloni alle cancellerie internazionali.

Se il tentativo di azzoppare la sua leadership continuasse fino alla sfinimento, Giorgia Meloni potrebbe sfanculare Forza Italia, Berlusconi e Licia Ronzulli e decidere di fare il governo con la Lega, i centristi di Lupi (tra i primi a criticare il Cav per le parole su Putin) e Cesa e lā€™appoggio di Italia viva (Calenda che farebbe a quel punto?). In alternativa, potrebbe andare allo scontro frontale con lā€™aula, proponendo un governo di minoranza. In caso di mancata fiducia, si procederebbe con il voto sulla legge finanziaria (di fatto giĆ  scritta da Draghi, quindi passerebbe col voto di Azione e Pd) per poi tornare al voto ad aprile.

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