A Napoli, l’accensione del riscaldamento sarà consentita per 9 ore al giorno. Il decreto “Taglia consumi” firmato ieri dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, definisce limiti temporali e riduzione di un grado delle temperature degli ambienti riscaldati e divide il Paese in sei fasce climatiche. L’obiettivo è tagliare il consumo di gas in vista della stagione invernale e risparmiare nel complesso 2,7 miliardi di metri cubi di gas.

Il capoluogo campano  e la provincia di Napoli rientrano nella zona C che prevede 9 ore giornaliere di impianti accesi dal 22 novembre al 23 marzo. Così anche gran parte della provincia di Caserta. L’alto Casertano, la provincia di Salerno, parte di quelle di Benevento e Avellino rientrano invece nella zona D: previste 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile. Le aree più fredde del Beneventano e dell’Avellinese sono considerate invece zona E: consentite 13 ore giornaliere di riscaldamento dal 22 ottobre al 7 aprile.

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Le riduzioni non saranno applicate in luoghi come ospedali, scuole e asili, piscine e saune, immobili con impianti alimentati da energie rinnovabili. L’accensione degli impianti è, quindi, ridotta di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento accorciato di due settimane: termosifoni accesi una settimana dopo e spenti una settimana prima. In presenza di “situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. Inoltre, i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di un grado centigrado” spiega il ministero. Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.

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