Governo Giorgia Meloni, i nomi per il governo confermeranno quello che si sapeva: i Ministri chiave dovranno essere graditi a Mattarella ed ai padroni di Washington e Bruxelles

Giorgia Meloni dopo il risultato delle Politiche che ormai consolida il trionfo di Fratelli d’Italia comincia già a pensare alle prossime tappe che sono fin troppo chiare: la scelta dei ministri e la squadra di governo da presentare a Matterella. Come riporta ilMessaggero, chi è vicino alla Meloni di fatto non ha dubbi su come proseguirà la faccenda nei prossimi giorni: “Il capo dello Stato, se il centrodestra si presenterà alle consultazioni indicando il nome di Meloni e garantendo una salda maggioranza, incaricherà Meloni. Non farlo sarebbe una violazione della volontà popolare e della Costituzione”. Insomma dalle parti di Fratelli d’Italia necessariamente bisognerà pensare a una squadra di governo compatta, sostenuta e rappresentativa di tutto il centrodestra. Innanzitutto spieghiamo la road map: intorno al 13 ottobre si riunirà il Parlamento e in quella occasione verranno eletti i presidenti di Camera e Senato. Poi, introno al 20 di ottobre dovrebbero cominciare le consultazioni. In questo scenario è abbastanza chiaro attendersi che una presidenza della Camera andrà alla Lega e un’altra a Forza Italia. Per palazzo Madama potrebbe spuntare il nome di Silvio Berlusconi e per la Camera quello di un leghista di peso.

Altro schema potrebbe vedere Calderoli al Senato e alla Camera un nome importante di Forza Italia, come ad esempio quello di Tajani. Ma sul piano del governo iniziano a girare i primi nomi. La Meloni secondo il galateo istituzionale cercherà di individuare nomi graditi al Colle soprattutto per i dicasteri di Esteri, Difesa, Economia, Interni, Giustizia e per la casella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. E di fatto sul fronte dei ministeri di peso, in una fase “delicata come la guerra in Ucraina”, osserva un meloniano doc. Poi sull’Economia sono puntati i fari della Commissione Ue e dei mercati finanziari.

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E sulla Giustizia la scelta non sarà avventata perché è una casella a cui tiene tanto Matarella. Per Gli Esteri uno dei nomi più accreditati è quello di Guido Crosetto, in alternativa la direttrice del Dis, Elisabetta Belloni. All’Economia resta il nome di Fabio Panetta nel board della Bce: “Lui resiste, vuole vedere il profilo del governo prima di decidere. Ma se glielo chiedesse Mattarella, come farebbe a non accettare?”, ha affermato un esponente di peso di Fratelli d’Italia. Per la Difesa si ganno i nomi di Tajani o di Urso. Per la Giustizia la Bongorno o Nordio. Per il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio c’è Guido Crosetto ma anche Giovanbattista Fazzolari. Resta da sciogliere il nodo Viminale. Il dicastero è in cima alle preferenza della Lega,  ma potrebbe arrivare anche Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto del leader leghista. Per lo Sviluppo Economico resta in pole il nome di Giorgetti. Al Turismo invece salgono le quotazioni di Gian Marco Centinaio.

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