È arrivato in mattinata il senatore Matteo Salvini, leader della Lega, accolto davanti al Sacrario di Redipuglia da tutti i maggiori esponenti locali e regionali del Carroccio. Una visita “doverosa”, secondo Salvini, ai caduti della Grande Guerra durante le visite in corso per la campagna elettorale in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Deposto un mazzo di fiori di fronte al sacello del Duca d’Aosta, Salvini ha visitato il primo gradone con la tomba dell’unica donna lì sepolta, Margherita Kaiser Parodi, assieme al direttore del sacrario, il colonnello Massimiliano Fioretti, e al sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano. Presenti anche il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, l’assessore regionale Sebastiano Callari e i consiglieri regionali Diego Bernardis e Antonio Calligaris, oltre a vari rappresentanti politici.
Al termine della visita, prima di un confronto informale in un vicino locale, il sindaco di Monfalcone, Cisint, ha voluto consegnare nelle mani di Salvini la proposta di modifica della legge sui ricongiungimenti presentata in comune proprio qualche giorno fa. “La proposta di Monfalcone, della Lega e del buonsenso – ha detto Salvini – è quella di accogliere e far ricongiungere chi è in grado di mantenersi. Stavolta – ha ribadito scherzando – chiediamo più Europa perché la normativa europea ha maglie più strette di quella italiana”.
Dal punto di vista della politica interna ed estera, Salvini ha ribadito il suo allarme per quanto riguarda l’emergenza energetica: “Continuo a dire che rischiamo una strage di posti di lavoro. Spiace che la Lega sia una voce isolata che chiede un intervento all’Europa. Le sanzioni alla Russia per far smettere la guerra non servono perché dopo sette mesi il conflitto continua. Ad essere abbattuti sono, invece, i lavoratori italiani. Non possono rimetterci artigiani, commercianti e lavoratori del nostro Paese per le sanzioni alla Russia”. Salvini si dice “amareggiato che se ne stia discutendo amabilmente senza che ci siano delle decisioni. Noi vogliamo proteggere gli italiani. Se le sanzioni verranno mantenute si vada avanti ma non possono pagarle le aziende italiane”.
Per quanto riguarda il lato economico il senatore del Carroccio propone uno scostamento di bilancio: “Anche se le sanzioni non funzionano facciamo parte di una comunità che se vuole proseguire su questa strada è libera di farlo. La nostra richiesta è quella di seguire l’esempio di Spagna, Francia e Germania, ovvero investire 30 miliardi ora invece di farlo fra qualche mese con 100 miliardi per un milione di disoccupati. Il problema è che lo dice Salvini che è una spia russa”.
Il segretario generale della Lega ha puntato il dito anche sui sindaci. “Scuole, uffici pubblici, case di riposo: le spese saranno sempre maggiori. Se Bruxelles e Roma non interverranno la situazione precipiterà. Possiamo dividerci su tanti temi, dagli sbarchi alla politica interna ma non sulle bollette”.
Per quanto riguarda, invece, l’unità del centrodestra, Salvini ha ribadito che “siamo uniti in varie regioni, il Friuli Venezia Giulia in primis, così come il programma elettorale. Il problema ora è il rischio di un alto tasso di suicidi vista la situazione, sulla quale bisogna intervenire”.
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GIORGIA MELONI IN VENETO DOPPIA MATTEO SALVINI
Simone Baglivo per www.ilfoglio.it
Fratelli d’Italia al 30,5 per cento (+23,7 rispetto alle europee 2019) e la Lega al 14,4 (-35,5). Stando all’Osservatorio sul Nordest, curato dall’istituto Demos e Pi e pubblicato oggi sul Gazzettino, sarebbe questo lo scenario politico in Veneto alle prossime elezioni.
[…] In questo senso, è emblematico pensare che il presidente di regione più apprezzato d’Italia sia da 12 anni (cioè da quando è stato eletto) proprio il governatore veneto Luca Zaia, che fa parte della Lega (anche se nel fronte responsabile e draghiano insieme a Giorgetti).
È forse proprio a causa della caduta del governo Draghi, della quale Salvini si è reso protagonista, che gli industriali settentrionali hanno definitivamente voltato le spalle al leader leghista. Su queste pagine, Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, aveva definito “irresponsabile” il “comportamento” della Lega […]
Abbiamo raccontato di come ormai i militanti locali paragonino Salvini a un transistor (“Trasferisce energia, consenso, a FdI, e brucia le ‘resistenze’, la nostra identità”), di come la Liga veneta sia sempre più insofferente contro la Lega romana (“Ci impongono uomini dall’alto a spese nostre. E il territorio?”) e di come la Meloni abbia soffiato alla Lega anche la battaglia per l’autonomia (tra “statalismo e federalismo”).
Secondo il sondaggio del Gazzettino, con Forza Italia all’8,7 per cento che completa la coalizione di Giorgia Meloni (30,5) e Matteo Salvini (14,4), il centrodestra si attesterebbe al 53,6 per cento. Il fronte guidato da Enrico Letta sarebbe al 25,3 per cento, quasi la metà dello schieramento rivale. Il Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi supererebbe il Movimento 5 stelle, ottenendo rispettivamente il 7 e il 6,2 per cento