Calenda si sgonfia sempre di più! L’ultimo sondaggio non fa schiodare la lista del cosiddetto terzo polo da un misero 5 per cento

di Andrea Gebbia per il blog di Nicola Porro

A poco più di cinque settimane dal voto, il cosiddetto Terzo Polo sembra ancora al palo. Come riporta Repubblica, secondo i primi sondaggi, l’alleanza tra Azione e Italia Viva si posizionerebbe poco sopra il 5%.

Sondaggio: brutte notizie per Calenda

A seconda dell’istituto demoscopico, Calenda e Renzi otterrebbero il 5,1% delle preferenze (in accordo ai dati diffusi da G.d.c. a Ferragosto) o il 5,3% (come calcolato dall’Istituto Demopolis). Presi singolarmente, secondo il sondaggio di Enzo Risso, commissionato dalla Lega e pubblicato da Libero per il periodo 8-12 agosto, Italia Viva sarebbe al 2% ed Azione al 2,3%. Un risultato a doppia cifra dunque sembra ben lontano. Renzi, intervistato da Radio 24, tatticamente è caduto dalle nuvole: “Non c’è un obiettivo numerico, c’è un obiettivo politico”. Su quest’ultimo traguardo saranno veramente d’accordo su tutto i due leader?

Azione e Italia Viva supererebbero comunque il quorum del 3%. L’alleanza però premia maggiormente Renzi rispetto a Calenda. Infatti, al 7 agosto, quando Calenda annunciò in diretta tv la fine dell’accordo col Pd, Azione/+Europa era al 6,5% (sondaggio Swg/La7) mentre Italia Viva solo al 2,9%. Per Tecnè (Rti/Mediaset), invece, dopo la rottura col Pd, il partito di Carlo Calenda era addirittura sprofondato all’1,8%, sotto a Italia Viva (2,6%) e +Europa (3%).

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Il centrodestra verso la vittoria

Osservando tutte le formazioni politiche, i sondaggi sono generalmente d’accordo: la prevalenza del centrodestra è netta e al vertice continua il serrato testa a testa tra Fratelli d’Italia e Pd.

Per G.d.c., se si votasse oggi, il Pd sarebbe leggermente davanti a Fratelli d’Italia con il 23,6% contro il 23,4%. Servirebbe quasi il fotofinish per definire il vincitore di questa corsa. Al terzo posto ci sarebbe la Lega col 12,3%, poi M5S (10,7%) e Forza Italia (7,5%). A questo punto si piazzerebbe il Terzo Polo col 5,1%, davanti a Verdi e Sinistra Italiana (3,4%). A superare sbarramento del 3% sarebbero infine le liste di Noi moderati (Lupi-Toti-Brugnaro) e Italexit di Gianluigi Paragone. Resterebbero fuori Mdp/Articolo 1 (2,3%), +Europa (2,2%) e Impegno Civico di Di Maio (0,9%). Il quale, forse ignaro dei sondaggi, è convinto che il suo partitino sarà la sorpresa di queste elezioni in grado di superare la soglia di sbarramento.

Il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis prevede invece numeri diversi in testa alla classifica delle preferenze: al 12 agosto, al primo posto c’era il partito di Giorgia Meloni con il 24,3% e chiaramente sotto il Pd con il 22,8%. Le posizioni a seguire sostanzialmente non cambierebbero rispetto alle previsioni di G.d.c., a parte una percentuale più alta per la Lega (15,2%) e più bassa per il partito di Berlusconi (6,8%). Azione e Italia Viva sarebbero al 5,3%, Verdi e Sinistra Italiana al 4,1%. Italexit, +Europa e Impegno Civico prenderebbero tra il 2 e il 3% dei voti.

 

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Caro bollette, basta questo per dimezzarle: Gianluigi Paragone smaschera la balla della feccia dei partiti. Perche' nessuno parla della cancellazione degli oneri di sistema?

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